Omicidio Colturani, inflitti 22 anni alla colf moldava

di Redazione

Marzio ColturaniMILANO. Tatiana Mitrean, la 23enne colf moldava accusata di essere stata la basista della tragica rapina del 13 novembre scorso in cui morì il ginecologo milanese, Marzio Colturani, è stata condannata a 22 anni e 8 mesi di carcere.

L’accusa aveva chiesto 30 anni. Il medico morì soffocato dal nastro adesivo legatogli intorno alla bocca e al viso. Assieme a lui venne immobilizzato anche suo figlio, Luca, farmacista trentenne, il quale, dopo essersi liberato, tentò invano di soccorrere il padre. Nello specifico la Mitrean è stata condannata a 18 anni e 8 mesi per concorso in omicidio volontario e concorso in rapina, ai quali si aggiungono altri 4 anni e 30 mila euro di multa per spaccio di droga. Il gup di Milano, Federica Centonze, con la formula del rito abbreviato, ha poi condannato a 3 anni la madre della colf, Rebeia Zinaida, a 6 anni e 4 mesi l’amico ucraino Leonid Marush e a 10 mesi con pena sospesa Inna Roska, accusata di favoreggiamento. Poco soddisfatti i figli del ginecologo, Matteo e Luca, per i quali i 18,8 anni inflitti alla moldava sono troppo pochi rispetto alle richieste dell’accusa. “La sentenza doveva essere in linea con le richieste di pena, calcolato lo sconto dovuto per il rito. Che dire? Siamo delusi e non voglio nasconderlo. Per di più – aggiungono – abbiamo dovuto subirci lo spettacolo di lei (Tatania, ndr) che rideva in aula e che adesso se ne è uscita trionfante. Siamo una parte doppiamente offesa”. Del gruppo faceva parte anche Vasile Coceban, che però è latitante in Moldavia dove non può essere arrestato in quanto mancano degli accordi bilaterali tra i due paesi per l’estradizione. “Ora se ne starà seduto sul gruzzolo che ha ricavato da quella rapina”, ha detto Luca Colturani.

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