Roma, in due milioni e mezzo per il Pd

di Antonio Taglialatela

Veltroni e D'Alema (foto Ansa)ROMA. “Siamo una forza nazionale, una speranza per il Paese”. Così Walter Veltroni ha esordito nel suo intervento alla manifestazione del Pd a Roma, dove, secondo le stime del partito, hanno partecipato oltre 2 milioni e mezzo di persone.

Un successo che va oltre le previsioni per il leader dei democratici, il quale ironizza: Le preoccupazioni della destra sulla partecipazione in massa alla manifestazione del Pd erano fondate”. “La manifestazione dimostra che la luna di miele, l’idillio di Berlusconi con il Paese è finito”, ha poi aggiunto Massimo D’Alema. Alla testa dei due cortei i componenti del gruppo dirigente del Pd, oltre a D’Alema, Dario Franceschini, Pierluigi Bersani, Rosy Bindi, Franco Marini, Piero Fassino, Enrico Letta, Anna Finocchiaro e tanti altri. A dominare le bandiere del Partito Democratico tra striscioni, soprattutto ironici, contro il governo e anche inneggianti al candidato democratico alla Casa Bianca Sfila Barack Obama. Non a caso, dai camion del corteo fuoriescono le note di “City of blinding lights” degli Us, brano scelto proprio da Obama per la convention di Denver. La gente canta anche “Bella Ciao”, eseguita musicisti di una banda toscana.

Intorno alle 13 Veltroni viene accolto dai tanti militanti già presenti nel piazzale dei Partigiani. Poi ha portato il saluto all’altro corteo, in piazza della Repubblica, che assieme al primo si è riunito al Circo Massimo.

Rivolgendosi al premier Silvio Berlusconi, Veltroni esclama dal palco: “L’Italia, signor presidente del Consiglio, è un Paese antifascista. L’Italia è un paese migliore della destra che lo governa oggi. Il governo Berlusconi è totalmente inadeguato a fronteggiare la crisi, perchè si occupa solo di rassicurare i potenti. La democrazia non è un consiglio d’amministrazione”. Poi si rivolge ai suoi sostenitori: “Siamo la più grande forza riformista della storia d’Italia ed è da qui che dobbiamo ripartire per consolidare la nostra forza”.

Sulla riforma della scuola legata al decreto Gelmini-Tremonti: “Hanno camuffato i tagli sotto le mentite spoglie di una ‘riformetta’ che ha mortificato la dignità culturale e professionale dei docenti, la partecipazione dei genitori e degli studenti, la natura di comunità educante della scuola”. “Il Governo – ha aggiunto – ritiri o sospenda il decreto attualmente in discussione in Parlamento, modifichi con la Legge Finanziaria le scelte di bilancio fatte col decreto e avvii subito un confronto con tutti i soggetti interessati, giovani studenti, famiglie, docenti”.

Veltroni ha ringraziato anche lo scrittoreRoberto Saviano, parlando della straordinaria risposta all’appello dei Nobel che ha portato alla raccolta di 250mila firme di solidarietà verso l’autore di Gomorra.

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