NAPOLI. La Digos di Napoli e i carabinieri del comando provinciale hanno eseguito 35 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili degli incidenti dello scorso gennaio a Pianura, durante la protesta contro la realizzazione della discarica.
Tra i destinatari dei provvedimenti (22 in carcere, 13 ai domiciliari) ci sono trenta ultras del Napoli appartenenti ai “Niss” e alle “Teste matte”, compresi i capi dei rispettivi gruppi, e due esponenti dell’amministrazione comunale di Napoli: l’assessore alla Protezione civile e ai Cimiteri, Giorgio Nugnes, ai domiciliari, e un consigliere comunale di opposizione, Marco Nonno, di An, condotto nel carcere di Poggioreale. Le accuse, a vario tirolo, sono associazione per delinquere, alla devastazione e interruzione di pubblico servizio.
Nella zona dove doveva sorgere la discarica ci furono incidenti per diversi giorni, bus dati alle fiamme, assalti alle forze dell’ordine e a una caserma dei vigili del fuoco. Le indagini, coordinate dalla procura di Napoli, sono durate circa nove mesi, sono state eseguite dagli agenti della questura di Napoli. In tutto questo tempo la polizia ha visionato i filmati degli incidenti avvenuti a Pianura, foto e ascoltato testimoni. Nel corso delle indagini sono stati individuati anche gli autori delle minacce a commercianti della zona, che all’epoca dei fatti furono costretti a chiudere gli esercizi commerciali per diversi giorni.
Alcuni degli arrestati sarebbero pregiudicati non legati alla camorra. Tra gli indagati vi sono anche cittadini comuni residenti a Pianura accusati di avere assaltato la polizia con sassi e bastoni nei giorni degli scontri.