Caccia al latitante Setola passando per casa Santoro

di Redazione

Salvatore SantoroTRENTOLA DUCENTA. Non si spegne l’eco in città per l’arresto di Salvatore Santoro, 21 anni ancora da compiere, incensurato, individuato come autista di Giuseppe Setola, il maxi ricercato, leader del “gruppo di fuoco” del clan dei Casalesi, ritenuto responsabile della strage di Castelvolturno.

Santoro, nato a Trentola Ducenta, è conosciuto da buona parte della cittadinanza, sia per la sua presenza praticamente “diuturna” presso uno dei Bar in Piazza Marconi, proprio di fianco al Comune, sia per la sua passione per le autovetture che usava guidare sempre ad alta velocità. Tra l’altro ancora non si riesce a spegnere quanto accaduto proprio l’altra sera, allorquando le forze dell’ordine, in gran parte Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, e alla fine anche Vigili del Fuoco, si sono portate verso l’abitazione del Santoro, in via Santa Monica, a pochi metri dall’imbocco dello svincolo di Trentola Ducenta dell’asse mediano. I Vigili del Fuoco hanno aperto un varco su una delle serrande poste al piano terreno, lungo la centralissima via Santa Monica, molto probabilmente perché in questo posto, situato in una abitazione privata, dove tra l’altro fino a qualche settimana fa c’era anche una Sala Giochi, gli inquirenti speravano di trovare Giuseppe Setola, che secondo indiscrezioni piuttosto attendibili, lì avrebbe dimorato, spesso.

Il varco aperto nella serranda dell'abitazione di SantoroL’occasione comunque è stata certamente quella di mettere occhi sull’abitazione del Santoro, che però proprio da casa sua mancava da un poco di giorni, essendosi dato alla macchia. Pare che i nascondigli di Setola siano sparsi lungo l’intero asse San Cipriano di Aversa-Trentola Ducenta-Giugliano e che Santoro sia stato autista ma anche “postino” di Setola a cui recapitava messaggi e scritti. Altra curiosità di cui si parla in città è il fatto che il Santoro in un suo deposito tenesse ingenti quantità di caffè, forse quel caffè di cui si dice a gran voce come uno degli strumenti utilizzati dai casalesi per imporre oltre che il pizzo, anche propria merce, sul mercato locale. Un caffè che nella zona dovrebbe essere presente in tantissimi esercizi commerciali dei comuni limitrofi.

Trentola Ducenta, quindi, ancora una volta “città-cerniera” di fatti di cronaca e camorra, snodo importante per la propria posizione geografica, posta proprio a mezza strada tra Casal di Principe e Giugliano, sedi della malvivenza storica di Napoli Nord e del Casertano. Ma stavolta a fare la parte del “duro” è toccato ad un ragazzo, segno evidente che la camorra sta cercando di arruolare nomi nuovi e giovani, per un ricambio generazionale che è alle porte.

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