Intervista ai due leader del comunismo aversano

di Raffaele De Biase

da sin. Gabriele Vedova e Marco MonicaAVERSA. Ad Aversa, come nel resto d’Italia, esistono due partiti comunisti.

Abbiamo pensato, pertanto, di proporvi un’intervista ai segretari cittadini di Rifondazione Comunista e del Partito dei Comunisti Italiani, Gabriele Vedova e Marco Monica, al fine di offrirvi una visione d’insieme della sinistra cittadina, delle sue idealità e dei suoi progetti.

La recente crisi politica che ha dato origine alla già archiviata giunta dei tecnici ha evidenziato le difficoltà del centrodestra cittadino. Al momento ritiene che il centrosinistra possa rappresentare per Aversa una valida alternativa all’attuale maggioranza?

Monica: Considerato come si è comportato il centrodestra paradossalmente anche il mio cane sarebbe una valida alternativa a questa maggioranza. Nel centrosinistra aversano ci sono alcune personalità intorno alle quali si può costruire un serio progetto di riqualificazione sociale e culturale della Città.

Vedova: Beh, parlare di centro sinistra in questo momento può sembrare un po’azzardato. Al momento ci sono solo i cocci della sciagurata esperienza delle primarie e dei suoi leader improvvisati e improbabili. Dobbiamo ripartire da zero, anzi da uno…visto che il nostro combattivo consigliere Rosato è ormai una felice realtà nella sonnolenta opposizione in consiglio. C’è da ricostruire. Con pazienza ed entusiasmo. Doti che non ci mancano.

Quali sono le colpe più gravi da addebitare al centrodestra in questo primo anno di amministrazione?

Monica: Sicuramente l’immobilismo più totale, generato da ricatti reciproci dei partiti di destra e dall’impossibilità di Ciaramella di mantenere tutte le “promesse” fatte in campagna elettorale ai suoi sponsor clientelari ed affaristici. Ciaramella è vittima della sua stessa strategia elettorale, creare tante liste civiche per liberarsi dei partiti del centrodestra ed in particolare del suo partito di riferimento, Forza Italia, che oggi in ogni occasione gli fa la guerra. Tutto questo solo a danno dei cittadini.

Vedova: Faremo sicuramente prima a parlare dei meriti. Il centro destra è ormai una valida e strutturata alternativa alle difficoltà occupazionali che attanagliano il territorio. Gli assessori si cambiano ogni tre mesi. C’è posto per tutti. Basta saper aspettare il proprio giro di giostra. Peccato che la giostra in questione sia la nostra città. Basta guardarsi attorno: la raccolta differenziata non è mai partita (nonostante il super esperto fantasma Rainoldi) e la ramazza è scadente. Mezzi pubblici inesistenti. La zona sud è preda di traffico intasato e risse. Quella nord, dove sono le cosiddette palazzine, ancora nel degrado. Riguardo poi alla questione dell’area ex Texas (da noi denunciata e bloccata), basta consultare il sito internet de L’Espresso, fra le dichiarazioni di qualche pentito di camorra.

Il centro sinistra aversano da quasi otto anni esce sconfitto dalle urne. Quali sono stati, a suo giudizio, gli errori del passato da non ripetere in futuro?

Monica: L’anteporre le antipatie e le ambizioni personali agli interessi della coalizione e degli aversani che ci hanno sempre chiesto unità e coraggio nelle scelte. E’ necessario costituire un team di persone competenti ma soprattutto di spiccata onestà intellettuale e politica che da subito lavori insieme e prepari un serio programma di cambiamento della Città.

Vedova: Il centro sinistra aversano è vittima da troppo tempo di individualismi, spocchie e supponenze. Troppe “stelle” del firmamento della politica che compaiono “a tarda ora”, con contributi evanescenti e momentanei, interessati. C’è bisogno del contributo di tutti, in tempo utile, di un progetto credibile e condiviso, non dai partiti, ma dalla gente che non rappresentano più.

Che ruolo dovranno rivestire i partiti ed in particolare il suo partito in una eventuale logica di coalizione?

Monica: Sin dal momento della mia elezione a segretario ho tentato di far crescere il partito cercando di radicarlo sempre più nella Città per essere un punto di riferimento per tutti quei cittadini che si sentono vessati ed abbandonati dalle Istituzioni troppe volte distratte ed interessate esclusivamente ai propri “affari”. Sempre però cercando di coinvolgere gli altri partiti della sinistra e del centrosinistra per rappresentare nei fatti una seria alternativa di governo della Città.

Vedova:Essere il punto di riferimento non più solo dei comunisti ma della maggioranza degli aversani, quella che subisce quotidianamente la imperante cultura della camorra, fatta di tanti piccoli e grandi soprusi, ma che non ci sta più a delegare il politico di turno. Dobbiamo esser capaci di suscitare interesse per la cura dei beni comuni. Cercare luoghi pubblici di discussione e renderli i luoghi reali della decisione.

A chi vi imputa il limite di saper solo denunciare e criticare, ma di non saper contrapporre, con dati e numeri alla mano, modelli di gestione e di governo alternativi concretamente realizzabili cosa sentite di replicare?

Monica: Ad ogni nostra protesta si accompagna sempre una proposta alternativa; dalla protesta contro il centro commerciale nell’ex area Texas, vedi progetto di riqualificazione dell’area, all’emergenza rifiuti dove sono state presentate proposte scritte di avvio di una seria raccolta differenziata e di monitoraggio e controllo del territorio (servizio notturno ed in borghese della polizia municipale e verifiche contabili nelle fabbriche) per evitare che criminali organizzati scaricassero e bruciassero i rifiuti speciali non smaltiti dalle fabbriche di scarpe e di pellame dell’agro aversano nelle nostre periferie.

Vedova: Che nonostante il ruolo dell’opposizione sia precisamente questo, alla critica abbiamo sempre fatto seguire la proposta: l’isola pedonale nella zona sud servita da mezzi pubblici, un piano di raccolta differenziata “spinta” per tutta la città, un diverso utilizzo dell’area ex Texas. E tanto altro. Tutte proposte considerate carta straccia dalla maggioranza, che evidentemente ha altre priorità. Credo che dopo quasi un decennio di questo centro destra gli aversani debbano ricominciare a credere in noi.

Non ritenete che in Italia e nello specifico ad Aversa due partiti che si definiscono comunisti siano troppi? Le differenze tra di voi sono tali da impedire una riunificazione?

Monica: Di fatto è da un anno e mezzo, con la candidatura di Rosato sindaco, che noi e Rifondazione lavoriamo insieme come un unico partito. E’ necessario che ci sia un partito comunista che tuteli e difenda veramente i cittadini affinché nessuno si senta escluso dal bene comune ed accanto a ciò ritengo maturi i tempi per costituire ad Aversa una Casa della Sinistra Aversana, un luogo fisico dove si torni a vivere e respirare la vera politica di Sinistra.

Vedova:Credo che una riunificazione dei due partiti possa significare solo un’operazione nostalgica, neanche troppo originale. Ci si unisce in nome di cosa? Della comune matrice comunista? Mi sembra un po’ pochino da proporre alle giovani generazioni del 2008. No, non ci sono grandi differenze fra noi e il Pdci, ma sarebbe un fatto di scarso rilievo se impiegassimo le nostre energie nella costruzione di inutili cartelli elettorali. Il laboratorio che abbiamo costruito e che ha portato all’elezione del prof. Rosato è l’esatto contrario: mettere i partiti al servizio di un progetto nuovo, più ampio e moderno in cui confluire, un progetto grande che immaginiamo possa essere La Sinistra; una sinistra concreta e diffusa, di respiro europeo, che abbia localmente i numeri e le idee per contrapporsi al “familismo” e alla logica da “amici degli amici” del centro destra.

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