Question Time, Ciaramella replica a Santulli

di Antonio Arduino

question timeAVERSA. Mimmo Ciaramella non ci sta all’annuncio fatto da Lello Santulli, ideatore del Question Time aversano, di volere passare la mano nella conduzione delle “udienze”.

Per il rieletto sindaco di Aversa l’iniziativa, mutuata – con opportune modifiche – dal question time parlamentare, che permette il confronto diretto tra esecutivo e cittadini su temi d’interesse pubblico deve continuare ma senza restare orfana del papà. Così, attraverso le nostre colonne, prova a chiarire il suo pensiero che potrebbe essere stato male interpretato “Senza Lello Santulli il Question Time non può esistere”, afferma Ciaramella. Poi, per maggiore chiarezza, aggiunge: “E’ vero che recentemente ho sottolineato la necessità di rivedere l’iniziativa, trasformandola in istituzionale, ma non ho mai detto che il Question Time possa esistere senza Lello Santulli, né ho mai pensato di sostituirlo nella conduzione delle udienze. Per principio – continua – nei confronti di una persona non passo facilmente dalla stima alla disistima anche se, a mio parere, negli ultimi tempi alcune iniziative dell’avvocato non sono state all’altezza di quanto ci si debba aspettare dall’ideatore di un momento di alta democrazia qual è appunto il Question Time. Istituto – ribadisce – che continuerà ad esistere ad Aversa fino a quando sarò sindaco e sempre avvalendomi della collaborazione dell’avvocato Santulli. Devo, però, ricordare – continua Ciaramella – che quando me ne propose l’istituzione, per il Question Time fissammo insieme delle regole ben precise, regole alle quali bisogna fare riferimento per continuare in questa esperienza. L’avvocato ed io sapevamo bene che non era una cosa semplice realizzare questo tipo di iniziativa ad Aversa, perché, come lui stesso dice, la nostra città è piena di “gufatori”, Però, fino a quando abbiamo rispettato le regole che ci eravamo reciprocamente imposte non c’è stata alcuna incomprensione. Quando, invece, queste regole sono saltate, è sorto qualche piccolo problema. Mi riferisco in particolare – precisa il sindaco – a un manifesto con il quale l’avvocato servendosi del simbolo Question Time, posto a centro del manifesto e in bella evidenza, invitava, con una azione di parte, il sindaco a dimettersi. Un argomento chiaramente fuori dalle regole fissate insieme per l’ “udienza”. E ancora – continua – mi riferisco alla richiesta di autorizzare un Question Time di confronto con i giornalisti, già all’indomani della presentazione della nuova giunta. Tema, anche questo, che andava contro quelle regole e che di conseguenza non potevo assolutamente accettare, anche perché il momento – ricorda Ciaramella – non era propizio per un incontro di chiarimento con la stampa. Questo però non significa – sottolinea – che il Question Time scomparirà. Anzi sono convinto che questi piccoli “incidenti” sono serviti a farci capire che non si può assolutamente derogare a quelle regole, alle quali l’avvocato si è sempre attenuto e che ha fatto sempre rispettare, sia per garantire la credibilità del Question Time sia per garantire il sindaco nel momento in cui si confronta direttamente con il cittadino. Perché, come l’avvocato sa bene, in queste occasioni, più che in ogni altra, ci deve essere il massimo rispetto reciproco tra chi pone quesiti e chi risponde. Chiudendo – conclude Ciaramella – invito ufficialmente, da queste colonne, l’avvocato Santulli a ripartire e a riorganizzare una nuova stagione del Question Timne. Scegliendo, come ha sempre fatto, gli argomenti e proponendo domande che arrivino direttamente dai cittadini, lieto di poter continuare questa iniziativa con una persona seria qual è e sarà sempre l’avvocato Santulli”.

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