Riforma Gelmini, le Quinte del Liceo ‘Covelli’ protestano

di Redazione

scuolaCAIAZZO. Riceviamo e pubblichiamo il comunicato degli alunni delle classi quinte, sezioni A e B, del Liceo Scientifico ‘Nicola Covelli’.

“Le proteste contro i recenti decreti sulla scuola che rischiano di creare innumerevoli disagi in tutta Italia ci hanno convinti che è un dovere far sentire anche la nostra voce. Le difficoltà di organizzare un qualche elemento di protesta nella nostra ‘piccola realtà’ non ci ha permesso di dare il nostro contributo a questa causa; perché siamo convinti anche noi che la scuola è un valore importante della nostra società e la scuola è un’ istituzione che deve garantire il diritto ad una formazione che sia universale ed omogenea. La costituzione Italiana, infatti, sancisce il diritto allo studio mediante l’istituzione della scuola pubblica. Essa, oltre a garantire l’alfabetizzazione dei cittadini, è garanzia di democrazia in quanto rende possibile l’imparzialità e la pluralità (basti pensare che è stata in grado di garantire ciò anche durante il fascismo). lnvece attraverso il decreto Gelmini e la legge 133 si declassa la scuola pubblica in favore di quella privata, mettendo in pericolo le fondamenta della democrazia stessa; senza considerare, poi, che il provvedimento presentato dal governo e più che altro una manovra economica che non prende in considerazione quelle che sono le esigenze basilari degli studenti. Anche la centralizzazione della scuola che prevede l’ accorpamento della realtà di periferia ad istituti su un maggior numero di studenti è un provvedimento negativo in quanto l’aumento del numero degli alunni per classi va a ledere le nostre possibilità formative. Un totale di 32 alunni per classe, anche per quanto riguarda le scuola primarie gestite da un ‘maestro unico’, in scuole costituite da più di 1.000 alunni, non permette di avere verso i singoli le attenzioni necessarie. Pertanto ci sentiamo di dire: ‘Questa riforma deve essere fermata’”.

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