Casalesi, arrestato il figlio del boss Francesco Bidognetti

di Antonio Taglialatela
Francesco BidognettiCASAL DI PRINCIPE. I carabinieri dei comandi provinciali di Napoli e Caserta hanno arrestato la scorsa notte Gianluca Bidognetti, 20 anni, figlio del capo dell’omonima fazione del clan dei Casalesi, Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”.

Il giovane è accusato di aver fatto parte del commando che il 31 maggio scorso tentò di uccidere, a Villaricca (Napoli), Carrino e la figlia Francesca, rispettivamente sorella e nipote di Anna Carrino, ex compagna di Francesco Bidognetti, oggi collaboratrice di giustizia. Al “Parco Tania” di via Leonardo da Vinci arrivò un’auto blu munita di lampeggiante, da questa scesero alcuni uomini armati che bussarono alla porta dell’abitazione delle Carrino facendosi passare per agenti della Direzione investigativa antimafia e chiedendo di farsi aprire. Le donne ebbero un attimo di esitazione e a quel punto i killer o fecero fuoco contro la porta, ferendo lievemente la 25enne Francesca, e fuggirono.

Di quel commando, ipotizzano gli investigatori, avrebbe fatto parte anche il superlatitante Giuseppe Setola, ritenuto il leader dell’ala stragista che negli ultimi mesi ha insanguinato la zona dell’agro aversano e del litorale domizio, nei confronti del quale è stato emesso un decreto di fermo dalla Procura. Setola, dopo i numerosi arresti delle ultime settimane, sembrerebbe l’unico componente ancora in libertà del “gruppo di fuoco” creatosi proprio all’interno della fazione dei casalesi capeggiata da Bidognetti.

Anna Carrino è un personaggio assai “scomodo” per il clan dei casalesi. Prima di pentirsi è stata parte attiva dell’organizzazione criminale e “ambasciatrice” dell’ex compagno Bidognetti (detto “Cicciotto ‘e mezzanotte”), il quale, dal carcere, le impartiva direttive. Con le sue rivelazioni ha contribuito all’arresto, nell’aprile scorso, di 52 persone ritenute affiliate al clan, tra cui il figliastro Aniello. In un’intervista televisiva, aveva lanciato un appello all’ex compagno affinché collaborasse con la giustizia: “Pentiti, la camorra deve essere sconfitta”.

Altro pentito eccellente è il cugino del boss Francesco, Domenico Bidognetti, detto “Bruttaccione”, il cui padre, Umberto, fu ucciso nel mese di maggio in una masseria nelle campagne di Cancello Arnone (Caserta).

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