CASERTA. La natura intoccata, mitica, carica di metafora e sospesa tra la gioia e il dolore è la protagonista della poesia di Maria Squeglia, in una raccolta che sarà presentata mercoledì 19 novembre, alle ore 16,30, nel salotto del Circolo Nazionale.
Il titolo: Per astri e radici. Prefazione di Tommaso Pisanti, Bastogi Editrice Italiana. Un evento che si colloca nelle celebrazioni dei 150 anni del Circolo Nazionale e che vuole ricordare anche la poesia, che ha avuto tanta parte nel celebre salotto del Circolo. Dopo i saluti del presidente Antimo Ronzo e del direttore della collana di poesia Il liocorno della Editrice Bastogi, parleranno del libro Giorgio Agnisola e Tommaso Pisanti. Sarà presente lautrice, intervistata da Anna Giordano. Pompeo Pelagalli leggerà alcune poesie della raccolta. Un happening che mette in risalto le risorse artistiche della città di Caserta, attraverso questa donna straordinaria, poetessa, narratrice, pittrice, capace di esprimere le infinite pieghe dellanimo con una pluralità di segni, dal verso al colore, dalla pagina alla tela. Lurgenza del sentimento – scrive Anna Giordano – può trovare strade diverse e così esprimersi. E lurgenza di Maria Squeglia, una donna che con la sua personalità concorre ad illustrare quel giacimento darte della nostra gente, che ora finalmente sta affiorando dal sottosuolo di una casertanità finora sopita. Maria Squeglia Monsagrati, che è nata in Croazia, ad Opatija, vive a Caserta fin da giovanissima. Ha collaborato a riviste e quotidiani, in questo allieva dellindimenticabile Federico Scialla, e per un certo periodo ha insegnato discipline pittoriche. E presente nelle maggiori riviste nazionali di poesia e arte. Chi pensa ad unartista, la immagina diversa, distaccata dalle cose, aliena dalla normalità. Ma non Maria Squeglia. Una donna minuta, diafana, senza età, fanciulla, sposa, madre, nonna, che attraversa la città come una creatura qualsiasi, che si lascia prendere dal quotidiano e ti coinvolge con la sua creatività appassionata. Una voce incolmata – scrive di lei Giorgio Agnisola – che percorre i versi, che li connota timbricamente, incanto della sensibilità e della parola. Un viaggio nel mondo che ci appartiene, per astri e radici, che svela le nostre tensioni e si vela nellincanto del mito.