CASERTA. Il Comitato insegnanti precari di Caserta hapartecipato allo sciopero del 30 ottobre a difesa della scuola pubblica statale, dei diritti acquisiti dai docenti casertani inseriti nelle graduatorie ad esaurimento.
Il Cip Caserta si legge in una nota – è sdegnato per come il Governo ha trattato la scuola statale e gli insegnanti, soprattutto del Sud. Era come una malattia da debellare al più presto, prima che si propagasse tra la popolazione e tra le coscienze della pubblica opinione. I tagli alla scuola statale, sono stati ribattezzati: Riforma della scuola, in modo subdolo e bugiardo, nascondendo dietro tale parola: persone. Esseri umani! che perdevano quel poco che avevano: ossia le supplenze. Il mondo del precariato scolastico-Ata e docenti- sono stati definiti stipendifici, in modo da far pensare che lo Stato elargiva Stipendi a persone, a lavoratori, che dalla mattina alla sera stavano lì a non far nulla. Noi non ci sentiamo rappresentati da voi. Noi non ci sentiamo rappresentati da chi in questi giorni e mesi, oserei dire, non ha assunto una posizione chiara e decisa! Anche noi abbiamo svolto sondaggi, d’altronde siamo diventati creature di questo governo che ci dovrebbe rappresentare.
I nostri sondaggi parlano chiaro, non avete quella popolarità che affermate di avere, o meglio l’avete, ma una popolarità negativissima. I sondaggi svolti da noi, sono stati fatti tra migiaia di lavoratori della scuola e non, attraverso: opinioni e dibattiti; non di certo attraverso istituti specializzati. A tal proposito vi vogliamo ricordare che noi non abbiamo chi ce li paga, non abbiamo cellulari e telefonate gratuite; non abbiamo i contribuenti che per nostro sfizio ci pagano anche queste stupidaggini; non abbiamo l’auto blu, i viaggi gratuiti, gli stipendi che nemmeno in dieci anni di lavoro riusciremmo a mettere insieme, non abbiamo la facoltà di aumentarci gli stessi da noi, come voi invece. I lavoratori della scuola sono troppi? Anche voi lo siete! E ci costate tantissimo!! Voi governanti- sondaggisti, avete nascosto dietro la parola Riforma, la disoccupazione, che aggiunta a quella che già c’è, creerà una marea di nuovi poveri! Voi così ligi da approvare la Finanziaria in nove minuti, che nemmeno in una riunione di condominio (piccolissimo), si riescono a prendere decisioni, di certo meno importanti. Questo atteggiamento, non è dovuto ad un eccesso di produttività, ma solo e soltanto a superficialità.
I vostri decreti legge, sono diventati la norma e non l’eccezione come dovrebbe essere. Vi ricordiamo che i decreti leggi, sono adottati in caso di necessità d’ urgenza, ebbene dov’era la necessità e l’urgenza? Il Presidente della Repubblica deve essere garante della costituzione. Prima che tale decreto fosse pubblicato sulla G.U. (è legge dal 31 ottobre, che tempismo!) vi era l’articolo 74 della Costituzione, è chiaro, il Presidente, poteva inviare un messaggio motivato al Parlamento, dopo la legge di conversione del decreto 137/08 con voto di fiducia anche al Senato,per chiedere una nuova deliberazione, vi erano trenta giorni di tempo, prima della promulgazione. C’è e c’era una forte motivazione, ossia di una riforma della scuola approvata senza la necessaria discussione ed i confronti, attraverso un voto di fiducia usato per impedire discussione e confronti. Ci appellavamo al Presidente Napolitano, affinchè usasse questo articolo della Costituzione, in modo che la stessa venisse nuovamente ripristinata. Ci siamo attivati affinchè al Quirinale giungessero queste nostre rimostranze, ma senza risultato. Per quanto riguarda il Governo e la Gelmini, sappiano, che noi non ci arrenderemo, anche perchè i nostri sono concorsi veri!
Lo sciopero del 30 ottobre è andato benissimo, eravamo in milioni; infatti, intorno alle 16.00, mentre andavamo via, c’erano cortei che non avevano ancora raggiunto Piazza del Popolo. Auspichiamo che tanta partecipazione, non venga buttata al vento, con le solite battutine, un’Italia che lavora ed un’altra che sciopera; oppure gruppi sparuti di dimostranti. I lavoratori non sono dimostranti, ma scioperano perchè vogliono lavorare, così come previsto anche dalla Costituzione. I precari della scuola statale, non permetteranno che venga privatizzata, non permetteranno più le offese gratuite. Il tempo delle false informazioni o di parte è terminato!
Il ministro Gelmini ha liquidato e giustificato i tagli come necessari, perchè lo Stato non ha soldi! Ed in effetti l’opinione pubblica ci aveva creduto, hanno tagliato il personale della scuola di circa 87 mila unità. Che fine faranno questi 87 mila lavoratori, caro governo e ministro? E’ strano che un terzo della manovra economica riguardi la scuola, circa 8 miliardi di euro. I soldi non ci sono! I soldi però ci sono per finanziare le banche con 20 miliardi di euro! I soldi ci sono per comprare le lavagne magnetiche! E allora diciamo la verità! Il principio primo ed il fine ultimo di questo governo è la privatizzazione della scuola pubblica statale! Si chiuderanno plessi, si taglierà sul sostegno, si creeranno classi differenziali, il tempo pieno scomparirà sostituito da intrattenimento pomeridiano pagato dalle famiglie, i libri scolastici saranno a carico delle famiglie.
Forse chissà fra qualche anno, come si faceva un tempo a Sparta, i meno forti verranno soppressi alla nascita! A tutto ciò, come sempre, diciamo, No! Non permetteremo ciò. Siamo decisi ad andare avanti.