Cogne: “La Franzoni potrebbe tornare a uccidere”

di Redazione

 COGNE (Aosta). È stata respinta la richiesta avanzata dai legali di Anna Maria Franzoni di poter incontrare fuori dal carcere i due figli, Davide e Gioele, di 13 e 5 anni.

Secondoi periti del Tribunale di sorveglianza, che hanno appena depositato la consulenza disposta dal giudice,è opportuno che la Franzoni veda i figli all’interno del penitenziario, poiché “potrebbe compiere nuovi gesti violenti, sotto la spinta dell’impulsività che non è capace di controllare. La sua autocritica, la sua capacità di guardarsi dentro, conoscendo i meccanismi psicologici che stanno dietro le proprie azioni, è limitata, mentre è consistente il rischio di un atto d’impeto (non necessariamente un omicidio) in condizioni simili a quelle in cui si è trovata nel gennaio 2002, a Cogne”. La donna, condannata a 16 anni per l’omicidio del figlio Samuele,è stata sottoposta al protocollo ‘Stable 2000’, un test canadese in grado di stabilire il rischio che l’autore di reati violenti possa commettere nuovi crimini, ed in base a questo test lo psichiatra Renato Ariatti, il neuropsichiatra infantile Giovanni Battista Camerini e la psicologa Laura Volpini ritengono che “c’è il rischio di recidiva e che non c’è alcuna ragione d’urgenza perché madre e figli debbano vedersi fuori dal carcere”. Ora l’ultima parola spetta al giudice, anche se, dinanzi a tali pareri, è improbabile che accoglierà la richiesta.

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