Finanziaria, Fini: “La fiducia sarebbe deprecabile”

di Angela Oliva

Silvio Berlusconie e Gianfranco FiniAl coro di protesta dell’opposizione, si aggiunge anche il presidente della Camera Gianfranco Fini. Dopo che, questa notte, in commissione bilancio la maggioranza ha blindato il testo, evitando ogni tipo di voto.

A prescindere dalle considerazioni sul merito, che non spettano alla presidenza della Camera, il fatto che la commissione Bilancio abbia approvato senza alcun emendamento il testo presentato dal governo rappresenta un’anomalia rispetto alla prassi. – ha affermato il presidente Fini, a Montecitorio – Un’anomalia che, come hanno rilevato gli esponenti dell’opposizione, non contrasta con i regolamenti, ma che deve tuttavia essere oggetto di valutazione, soprattutto perché qualora il governo ponesse, legittimamente, la questione di fiducia, ci troveremmo – conclude Fini – in presenza di una situazione anomala e politicamente deprecabile, perché si toglie al Parlamento, in questo caso alla Camera, il diritto-dovere di discutere”. Fini, aggiunge, che dare la fiducia a questa finanziaria sarebbe “politicamente deprecabile” soprattutto se si considera che il testo non è stato discusso neppure in commissione Bilancio.

La polemica era stata innescata dall’intervento del vicepresidente del gruppo Pd Gianclaudio Bressa che, questa mattina in aula, ha affermato: “Non c’è più neanche il continuum auspicato da Lei, signor presidente della Camera, fra maggioranza e governo. Siamo ormai al governo che espropria il Parlamento, compresa la sua maggioranza. Così non si può andare avanti. Quanto accaduto in commissione Bilancio – conclude Bresa – è solo l’ultimo esempio che dimostra come il governo stia stravolgendo la Costituzione per la parte che riguarda la formazione delle leggi”.

“Da sei mesi – accusa il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadidenunciamo che questo governo calpesta ogni minima regola democratica. Se anche Fini è arrivato a denunciarlo vuol dire che siamo arrivati oltre ogni livello di guardia. Ormai – conclude – stanno cambiando il sistema costituzionale realizzando un presidenzialismo bislacco in cui un uomo solo al comando, al governo, decide per tutti”.

Sulla questione è intervenuto il Ministro dei Rapporti con il Parlamento Elio Vito: “Il Governo è disposto a rinunciare al voto di fiducia, ma solo se si procederà a un’approvazione ordinata della manovra di bilancio, tempestiva e coerente con le esigenze del Paese. Il governo si augura che tale atteggiamento di serietà e rigore istituzionale, tanto più importante nell’attuale contingenza internazionale caratterizzata da una grave crisi economico-finanziaria, possa trovare conferma anche durante l’esame in assemblea”.

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