G20, intesa per la dichiarazione finale

di Redazione

Berlusconi e BushWASHINGTON. Sulla crisi finanziaria i leader del G20 hanno raggiunto a Washington un accordo “di metodo” sulla dichiarazione finale che conterrà i criteri per ristabilire la fiducia sui mercati.

Criteri che riguardano regolamentazione, sorveglianza e trasparenza dei mercati da applicare da qui al 31 marzo. In particolare, si vuole creare una lista delle istituzioni finanziarie che mettono a rischio l’economia globale, le quali verrebbero poi vigilate da un “collegio di supervisori”. Intesa anche per un accordo entro la fine dell’anno per chiudere i negoziati del Wto, in stallo da tempo, e per chiedere una migliore cooperazione internazionale nel monitorare i mercati, attraverso la creazione di meccanismi di “early warning”. Il Fondo Monetario Internazionale e il Financial Stability Forum, guidato dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, hanno già espresso venerdì la propria disponibilità a farsi carico del compito.

“Siamo qui oggi perché condividiamo la preoccupazione per l’impatto della crisi finanziaria globale sulla nostra gente”, ha detto in apertura del vertice George W. Bush. Per il presidente americano uscente cinque sono gli obiettivi: “Solo il primo di una serie e si prefigge cinque obiettivi: individuare le cause della crisi, determinare l’effettiva efficacia delle decisioni prese fino ad ora, identificare i principi per riformare il sistema di finanziario e di regolamentazione, lanciare un piano di azione per migliorare questi principi e riaffermare la convinzione che i principi del libero mercato rappresentano la via più sicura per una prosperità di lungo periodo”.

“Non ci sono ricette miracolistiche, ma un intervento sulle banche è fondamentale”, commenta il premier italiano Silvio Berlusconi. Non si è parlato di un rafforzamento del Fondo monetario internazionale o della costituzione di autorità ad hoc che vigilino sui mercati, ha spiegato il presidente del Consiglio, “piuttosto – ha riferito – di azioni concordate e di un maggior raccordo tra i vari organismi internazionali”. Il presidente del Consiglio si è soffermato soprattutto sulla necessità di tranquillizzare le famiglie e le imprese, ribadendo che un provvedimento sarà pronto entro la fine del mese al massimo affinché “non si frenino i consumi” e le “banche continuino a fare le banche”.

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