Nonostante la conversione in legge del decreto del Ministro dellIstruzione Maria Stella Gelmini e la sua discreta apertura agli studenti, continuano le proteste in tutta Italia.
In particolar modo a Roma, questa mattina, ben tre cortei hanno sfilato per le strade della città paralizzando il traffico cittadino. Gli studenti universitari de La Sapienza è partito da piazzale Aldo Moro per poi raggiungere gli altri manifestanti radunati in piazza della Repubblica. A tale folto gruppo si è aggiunto anche il corteo dei liceali, in piazza Barberini. Lobiettivo del corteo di protesta era quello di raggiungere il dicastero dellIstruzione ma il percorso è stato deviato verso Testaccio e nei pressi della stazione Piramide della metropolitana si sono verificati dei tafferugli tra manifestanti e polizia. Il bilancio è di uno studente ferito, di un agente contuso e di una giornalista di Repubblica che è stata colpita ad un braccio da una manganellata.
Problemi di ordine pubblico anche a Milano dove gli studenti hanno occupato la Galleria Vittorio Emanuele, tenendo le lezioni allaperto. Durante la manifestazione ci sono stati degli scontri con le forze dellordine poiché i manifestanti volevano deviare il percorso. Gli studenti si sono definiti londa che travolgerà il Ministro Gelmini, come si evince dagli striscioni in mostra nei cortei: Londa anomala che travolgerà tutto e tutti, La marea non si argina, questa è londa che non si cavalca, Gelmini wanted e Gelmini chi lha vista?.
Intanto, giovedì sera, è stato approvato il decreto legge sulluniversità dal Consiglio dei Ministri. Il decreto che abbiamo approvato non è la riforma dell’Università’, è un provvedimento piccolo di tre articoli e un quarto di copertura. – ha affermato il ministro dell’Istruzione Gelmini – Voglio subito precisare che non ci sarà nessun blocco per i concorsi universitari già banditi. Il decreto legge – prosegue Gelmini – stanzia anche 500 milioni di euro per le università più virtuose senza distribuzioni a pioggia. Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri prevede lo sblocco del turn over per gli enti di ricerca. Per ogni docente che andrà in pensione – ha concluso il ministro – le Università potranno assumere due in alcuni casi tre ricercatori a costo inalterato.