‘Ndrangheta, arresti e perquisizioni a Crotone

di Redazione

poliziaCROTONE. Vasta operazione della polizia contro le cosche della frazione Papanice di Crotone.

Arrestate 24 persone ritenute appartenenti alle contrapposte cosche crotonesi della ‘Ndrangheta della famiglia Papaniciari, capeggiate rispettivamente dai boss Domenico Megna e Pantaleone Russelli. Sequestrate, inoltre, numerose armi da guerra e munizioni, oltre ad una piantagione di marijuana.

Gli agenti hanno effettuato anche perquisizioni nei confronti di politici, imprenditori e dipendenti pubblici, poiché al centro delle indagini vi sono presunte infiltrazioni delle cosche negli enti locali, in riferimento al progetto relativo alla costruzione del centro turistico denominato “Europaradiso”. Si tratta del direttore generale del Ministero dell’ambiente Aldo Cosentino; del capo di gabinetto dello stesso dicastero Emilio Brogi e di Riccardo Menghi, funzionario della comunità europea, mentre tra i politici spiccano i nomi di Armando Riganello, ex reggente del comune di Crotone, Francesco Antonio Sulla, ex direttore generale dello stesso comune, Giuseppe Mercurio, presidente del consiglio comunale di Crotone, e Francesco Roberto Salerno, attualmente presidente della Camera di Commercio di Crotone. Le accuse ipotizzate sono, a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione aggravata dalla modalità mafiosa.

Per quanto riguarda i 24 fermati, ci sono Antonio Francesco Russelli, 36 anni, fratello del più noto boss Pantaleone, detenuto e reggente della cosca, e i pluripregiudicati Ernesto Grande Aracri, 38 anni, reggente dell’omonima cosca di Cutro capeggiata dal fratello detenuto Nicolino, e Angelo Greco, 43 anni, capo dell’omonima famiglia di San Mauro Marchesato alleata dei Grande Aracri e dei Russelli.

Da alcune intercettazioni telefoniche e ambientali è anche emerso che le cosche avevano iniziato una “colletta” per assoldare un killer che avrebbe dovuto uccidere il sostituto procuratore Pierpaolo Bruni.

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