PARMA. La Procura di Parma ha iscritto nel registro degli indagati dieci vigili urbani del capoluogo emiliano per il presunto pestaggio di Emmanuel Bonsu Foster, il giovane 22enne che nel corso di un’operazione antidroga venne scambiato per il palo dei pusher.
Le accuse formalizzate dal Pm Roberta Licci nei confronti degli otto agenti, di un ispettore capo e di un commissario della polizia municipale sono quelle di violenza e offese a sfondo razziale.Trattenuto per quattro ore nell’edificio, senza che l’autorità giudiziaria fosse informata, a Emmanuel alla fine fu presentato un verbale che il vigile gli avrebbe intimato di firmare “anche si fosse trattato della sua condanna a morte”. Mentre “scimmia” e “negro” sarebbero stati gli insulti indirizzati al giovane che, a suo dire, avrebbe dovuto confessare, dopo il fermo, di stare facendo da palo a un pusher palestinese. Per ottenere la confessione sarebbe stato poi colpito con “pugni, schiaffi” e anche “calci”.
Intanto si è conclusa anche una indagine interna della Polizia Municipale, al termine del quale il sindaco di Parma, Pietro Vignali, in consiglio comunale ha sottolineato che “tralasciando di valutare episodi e circostanze che possono avere rilevanza penale, in quanto di esclusiva competenza dell’Autorità giudiziaria, l’indagine ha rilevato condotte e comportamenti a carico del personale operante che, sotto il profilo delle norme organizzative e funzionali vigenti, possono determinare censure ai fini disciplinari”.