Sito compostaggio, Pdl chiede Consiglio straordinario

di Redazione

Giovanni SchiappaMONDRAGONE. I consiglieri comunali del Pdl hanno chiesto la convocazione straordinaria del Consiglio comunale per discutere dell’interpellanza riguardante la realizzazione di un impianto di compostaggio dell’umido proveniente dalla raccolta differenziata.

A seguire l’interpellanza a firma dei consiglieri Maria Eleonora Conte, Salvatore Davidde, Pasquale Marquez, Daniela Nugnes, Alessandro Pagliaro, Antonio Pagliaro, Aldo Santamaria e Giovanni Schiappa (nella foto).

INTERPELLANZA PRESENTATA AL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO

– che con deliberazione di Giunta Comunale n. 139 del 31/10/2008 è stato approvato il progetto avente ad oggetto interventi di manutenzione straordinaria e di adeguamento dell’attuale depuratore comunale per realizzare un impianto di digestione anaerobica e di compostaggio dell’umido proveniente dalla raccolta differenziata;

– che il suddetto progetto, del valore superiore a 14 milioni di euro, è stato inviato alla Regione Campania per la relativa richiesta di finanziamento;

– che oggetto di tale progetto risulta essere un impianto di trattamento dei rifiuti, potenzialmente inquinante, di non piccole dimensioni da realizzarsi in una zona di alto valore ambientale ritenuta evidentemente fragile, nonché a due passi dalla più grande risorsa economica della Città di Mondragone, ovvero il lungomare e la spiaggia;

PRESO ATTO

– che, qualora vi fosse l’intenzione di localizzare un impianto di trattamento dei rifiuti sul territorio, il piano regolatore generale prevede un’apposita zona industriale lontana dal centro abitato, ove certamente vi sarebbe un ridotto impatto ambientale;

– che in riferimento a tale progetto, relativo ad un bando regionale pubblicato sul B.U.R.C. n. 33 dello scorso 18 agosto 2008, l’Amministrazione Cennami non ha inteso aprire un dibattito in Città, né quantomeno ha inteso comunicarlo al Consiglio Comunale;

ATTESO

– che il piano regolatore generale prevede espressamente la delocalizzazione dell’attuale depuratore, vincolando tale zona con destinazioni specifiche volte al recupero ed al ripristino della naturalità dei luoghi, oltreché ad area portuale turistica nelle immediate vicinanze di un parco territoriale tematico da inserire, poi, in un nuovo contesto urbanistico che prevede anche la realizzazione di attività ricettive e ricreative annesse al porto e – non troppo lontano – la realizzazione di alberghi, ristoranti e residenze turistiche accanto al parco territoriale delle dune;

– che all’interno del medesimo Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 33 dello scorso 18 agosto 2008 è stato pubblicato il bando integrale di gara per la realizzazione di un appalto concorso per la progettazione esecutiva, la realizzazione nonché l’avvio della gestione comprensiva delle fasi di avviamento, esercizio sperimentale ed affiancamento alla gestione del nuovo impianto di depurazione di Mondragone per un importo di circa 20 milioni di euro;

CONSIDERATO

– che una previsione circa i tempi di realizzazione del nuovo depuratore si può certamente ipotizzare evidenziando che il termine di presentazione delle offerte è stato lo scorso 6 ottobre 2008, l’apertura dei relativi plichi vi è stata lo scorso 13 ottobre 2008 e, come da bando, la relativa realizzazione dovrà avvenire da un minimo di 600 giorni naturali ad un massimo di anni due dalla data del verbale di consegna dei lavori alla ditta aggiudicataria;

RITENUTO

– che, in previsione di chiudere il vecchio depuratore ed alla luce della prossima realizzazione e del dislocamento del nuovo imponente impianto di depurazione in altra zona interna, all’interno del piano regolatore generale vigente regolarmente approvato dalla Regione Campania, è contenuta la trasformazione del torrente Savone in un porto canale, prevedendo la realizzazione di un porto turistico che necessita soltanto della verifica della documentazione presentata dal promotore del project financing;

– che l’Amministrazione Cennami, fin dal suo insediamento, non provvede a far verificare tale documentazione dagli uffici comunali che, una volta fatto, potrebbe consentire di indire immediatamente la relativa gara d’appalto per la realizzazione del porto turistico in tale zona;

– che portare a termine la realizzazione di un porto turistico che ha cominciato l’Amministrazione Conte significa soddisfare l’esigenza di avere un approdo ben strutturato ed organizzato che, come testimoniato dall’esperienza di tantissime Città della Penisola, avrà sicuramente un impatto turistico, economico e sociale senza precedenti nella storia di Mondragone;

ACCERTATO

– che l’opera relativa al progetto approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 139 del 31/12/2008 è a tutti gli effetti un impianto industriale che andrebbe ad essere realizzato in una zona avente altre precise indicazioni urbanistiche previste dal piano regolatore generale vigente e che, addirittura, all’interno di tale progetto, relativamente alla fornitura dell’acqua che si andrebbe a depurare accanto all’immondizia, è già prescritta un’attività produttiva con l’indicazione specifica relativa alla creazione di una apposita società di gestione;

– che pur se la suddetta zona prevede, tra le altre cose, la permeabilità della superficie pari al 90%, in disprezzo di ciò, il citato progetto consentirebbe la cementificazione e l’asfaltatura di tutta la vasta area occupata dall’attuale depuratore;

– che il P.R.G., prevedendo diversa destinazione in tale zona, con la realizzazione del suddetto progetto si andrebbe, di fatto, a modificare la destinazione dell’area senza prevedere nemmeno una variante al piano regolatore generale e, quindi, andando in spregio alle più elementari regole sia urbanistiche che ambientali;

VISTO

– che il progetto di un impianto di digestione anaerobica e di compostaggio dell’umido proveniente dalla raccolta differenziata approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 139 del 31/10/2008 verrebbe realizzato in disprezzo all’ultimazione dei lavori di recupero e di sistemazione del corso del torrente Savone fin dalla confluenza con via Castel Volturno, prevedendo anche la realizzazione di piste ciclabili a doppio senso di marcia sulle relative sponde;

– che la realizzazione del suddetto progetto significherebbe andare contro ogni sviluppo turistico, ovvero avverrebbe in spregio all’ultimazione dei lavori di restyling dell’intera zona lido e del lungomare sin dalla Fiumarella fino al recupero dell’area sita in prossimità della foce del Savone che, certamente, contribuiranno al conferimento di maggiore decoro alla nostra Città;

ACQUISITO

– che, ormai, risulta essere improcrastinabile da parte dell’Amministrazione Cennami la semplice attivazione del piano di utilizzo della fascia costiera, meglio conosciuto come piano spiaggia, che consente la regolamentazione dell’arenile esistente e la realizzazione di ulteriori nuove strutture e concessioni per migliorare la qualità dell’offerta turistica della nostra Città, anche alla luce del fatto che l’intera area disciplinata dal suddetto piano spiaggia è stata compresa all’interno della zona franca urbana che, a breve, sarà oggetto di apposita deliberazione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e delle relative decisioni dell’Unione Europea;

– che lo stesso progettista delle opere, all’interno dell’elaborato oggetto della deliberazione di Giunta Comunale n. 139 del 31/10/2008, tiene ad evidenziare che l’odore nauseabondo proveniente dall’impianto di trattamento dei rifiuti non si attenua fino ad un raggio di ben oltre 500 metri dal sito;

– che l’attuale area abitata posta nelle vicinanze ed, in futuro, l’intera zona attigua avente destinazione turistica, compresi i nuovi lidi destinati ad accogliere turisti alla ricerca di momenti di relax e distensione, saranno sottoposte alla cappa maleodorante proveniente da tale insediamento industriale;

CHIEDE

di conoscere dettagliatamente le motivazioni per le quali il Sindaco e la Giunta, prima di procedere alla suddetta deliberazione:

– non hanno inteso aprire un dibattito in Città, neanche attraverso incontri con le associazioni di categoria interessate, con particolare riguardo agli operatori turistici e balneari, né quantomeno hanno inteso comunicarlo ai Consiglieri Comunali;

– non hanno considerato le prescrizioni ed i vincoli imposti dal piano regolatore generale vigente;

– non hanno tenuto conto dell’ultimazione dell’iter procedurale relativo all’attuazione del piano di utilizzo della fascia costiera, meglio conosciuto come piano spiaggia;

e, qualora vi fosse l’intenzione di realizzare un impianto di trattamento dei rifiuti sul territorio, perché non hanno considerato di localizzarlo all’interno della zona industriale lontana dal centro abitato, ove certamente vi sarebbe un ridotto impatto ambientale.

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