SAN NICOLA LA STRADA. Il prossimo mese di gennaio la Mensa della Fratellanza compirà tredici anni. In tutti questi anni don Oreste Farina, che lha creata, ed i suoi numerosi collaboratori, tutti volontari, hanno offerto un pasto a 60 persone, di ogni razza, colore e religione, per 365 giorni allanno.
Dunque, qualcosa come circa trecentomila pasti caldi. Eppure, oggi, questa grande opera di carità cristiana messa in piedi da don Oreste presso la chiesa Maria Santissima della Pietà al largo Rotonda, rischia diventare una situazione esplosiva. Gli ospiti della Mensa della Fratellanza arrivano da Caserta, Caivano, Pascarola, Capodrise, Cardito e sono tutti beni accolti. Gli extracomunitari giungano alla Rotonda con largo anticipo sullorario di distribuzione del pasto ed in attesa di accomodarsi al desco preparato con tanto amore dai volontari, si ubriacano, litigano fra loro, importunano i cittadini e le donne sannicolesi hanno paura ad attraversare la Rotonda. Una situazione esplosiva, appunto, che già numerose volte ha richiamato lattenzione delle forze dellordine intervenute per alcune risse scoppiate per futili motivi. Don Oreste ha molti da risolvere quotidianamente: dalla pasta allolio, dalle braccia che occorrono per mandarla avanti giorno dopo giorno, ai fratelli bisognosi che sono sempre in sensibile aumento. Ma la provvidenza di Dio è sempre venuta in aiuto di questo parroco che, per alcuni, potrà essere scomodo perché dice sempre quello che pensa sia il bene della comunità. La gente, i parrocchiani, anche i partiti, gli sono sempre venuti incontro, così questi tredici anni sono letteralmente volati via.
La Mensa della Fratellanza è una idea fortemente voluta e realizzata da don Oreste per aiutare i fratelli più bisognosi, al di là di ogni colore, razza e religione, ma bisogna pensare di fare qualcosa perché non degeneri e non nascano nei sannicolesi sentimenti diversi da quelli che li hanno animato sinora. Alcuni anni orsono, Pasquale Delli Paoli, leader cittadino di Forza Italia, arrivò persino a chiedere che la Mensa della Fratellanza venisse chiusa. Ovviamente, ciò non è avvenuto anche perché il sentimento dellaccoglienza è molto forte nei cittadini di San Nicola La Strada. Eppure, una soluzione va presa. Ad esempio, si potrebbero organizzare incontri fra coloro che usufruiscono della mensa, insieme ai i leader delle varie nazionalità presenti fra gli extracomunitari e le forze dellordine, unitamente ad esponenti dellamministrazione comunale, al fine di far comprendere loro che laccoglienza non deve diventare abuso e sopruso, che leventuale chiusura della mensa è un danno che ricade esclusivamente su di loro. In tutti questi anni la mensa, che è situata allinterno dei locali a fianco la chiesa, è stato il punto di riferimento per centinaia e centinaia di immigrati, rom o più semplicemente poveri che, grazie al pasto caldo offerto dalla comunità pastorale di don Oreste, hanno potuto sopravvivere, ma bisogna far loro comprendere che cè bisogno anche della loro buona volontà.