AVERSA. Un traguardo, ma nel contempo un punto di partenza, il ricordo ed anche una speranza. video
Linaugurazione del Centro trasfusionale Giorgio Lubrano, avvenuta martedì pomeriggio presso il nosocomio cittadino San Giuseppe Moscati, ha rappresentato tante cose, come tante saranno state le emozioni accavallatesi nelle mente degli astanti, legati a vario titolo alla figura del magistrato, prematuramente scomparso, a cui il centro è stato dedicato.
Ma andiamo alla cronaca dellevento. Una platea gremita di persone ha fatto da cornice adeguata a quello che, indubbiamente, rappresenta per la sanità locale un valido inizio per un salto di qualità in termini di servizi. Il Centro Trasfusionale, infatti, già nella sua attuale e prima veste di centro di raccolta, potrà iniziare a dare il suo contributo per far fronte a quella persistente emergenza sangue, spesso invano denunciata dai sanitari. Ciò, ricordiamo, proprio grazie allintesa siglata nel 2007 fra Asl Ce 2 ed associazione Giorgio Lubrano ma, soprattutto, in virtù dei fondi (circa quarantamila euro)raccolti dal sodalizio e destinati allacquisto di strumenti indispensabili quali la centrifuga per la separazione delle componenti del sangue e le due poltrone per il prelievo.
A dare il via allinaugurazione lArcivescovo di Aversa monsignor Mario Milano, che ha mostrato tutto il suo compiacimento per la realizzazione della struttura, lasciando, poi, la parola al dottor Gaetano Danzi, responsabile del reparto di Patologia Clinica, nellambito del quale è inquadrato il Centro Trasfusionale. Danzi ha rammentato come il centro in questione vedrà la sua direzione ed un ulteriore risorsa nella professionalità del dottor Saverio Misso, già responsabile dellUnità operativa semplice di aferesi produttiva e terapeutica presso lAzienda Ospedaliera San Sebastiano di Caserta. Sottolineare il ruolo fondamentale dellAssociazione Giorgio Lubrano per lapertura del centro trasfusionale è stato, invece, il nucleo dellintervento del professor Salvatore Formisano, ordinario di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale della Federico II, nonché responsabile del Centro Regionale di Coordinamento e Compensazione. Proprio al professor Formisano si è rivolta
Non poteva, poi, mancare la voce dellAssociazione Lubrano, che ha trovato la sua naturale espressione nelle parole della professoressa Beatrice Borrelli, presidente della Onlus ma, soprattutto, madre di Giorgio Lubrano. Con ineguagliabile e cristallina schiettezza la professoressa Borrelli ha sì ringraziato tutti coloro che, in vario modo e misura, hanno contribuito allapertura del Centro, non rinunciando, però, ad evidenziare ritardi ed assenze da parte di altri, ad iniziare da quella Chiesa evidentemente poco presente nel momento delle costruzione di quello che oggi si presenta per tutti come un grosso risultato.
A chiudere, lapprezzabile intervento del primo cittadino Mimmo Ciaramella che, rompendo gli schemi soliti di queste circostanze, ha ringraziato proprio Giorgio Lubrano. E grazie a lui, infatti, al ricordo delle sue qualità, che chi si è adoperato per la realizzazione del Centro Trasfusionale ha trovato in sé lo spirito giusto per conseguire limpegnativo obiettivo. E come non essere daccordo…
Centro trasfusionale – tributo a Giorgio (23.12.08) |