L’oggetto misterioso nel Parco Pozzi

di Antonio Arduino

 AVERSA. Dieci metri in altezza, cinque in larghezza, altrettanti in profondità. Centimetro più centimetro meno sono queste le misure di una singolare struttura metallica presente nello spazio di parco Pozzi dedicato alle attività ludiche.

Una struttura realizzata con quattro piloni, otto traverse, quattro travi collegate a raggiera ad una coppetta centrale in modo da realizzare nell’assieme una specie di mega capanna, priva di copertura, che sembra non avere alcuna utilità se non quella di stimolare la curiosità dei passanti. Insomma un oggetto misterioso per tanti aversani, specialmente per quelli di più giovane età, di cui abbiamo chiesto notizie a un gruppetto di pensionati, affezionati frequentatori del parco. “Quello – dice Agostino indicando la struttura – è il gazebo costruito dall’amministrazione comunale in occasione della venuta ad Aversa di papa Giovanni Paolo II nell’anno 1990. Ricordo – continua – che all’epoca fu installato in piazza Municipio per creare uno spazio ad hoc in cui Sua Santità potesse officiare una delle celebrazioni previste per l’occasione. Poi, a visita conclusa, non avendo alcuna altra utilità il gazebo fu rimosso. Però – aggiunge – a differenza di quanto si fa con i palchi realizzati per le feste di piazza l’ambaradan non fu smontato, ma trasferito qui nel parco Pozzi. Credo, a perenne ricordo di quello storico evento. Solo che si tratta di un ricordo costoso. “Anzi – sottolinea Mario che, come tanti, aversani collaborò all’allestimento dell’avvenimento – direi che così com’è collocato l’ex gazebo rappresenta solo un monumento allo spreco di denaro pubblico fatto con la benedizione dell’Amministrazione comunale dell’epoca”. Questo perché, stando alle affermazioni del gruppetto di pensionati, quel gazebo costò ben 200 milioni di lire. Tanti perché la struttura fosse semplicemente smontata e lasciata deteriorare in un deposito municipale. Da qui la necessità di riutilizzarla, possibilmente per finalità pubbliche. Ma così com’è sistemata non serve a niente e a nessuno. A meno che chi ha l’ha fatta piazzare in quella particolare area del parco non abbia voluto rispolverare il vecchio gioco televisivo dell’oggetto misterioso. Un successo targato anni ‘60.

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