“Moscati”, carenza di personale in Pediatria

di Antonio Arduino

Carlo Cioffi AVERSA. Ricoverare un bambino in pediatria al San Giuseppe Moscati potrebbe essere rischioso.

A lanciare l’allarme è Salvatore Vendemmia, presidente della Società Italiana di Pediatria Ospedaliera e primario, fino allo scorso settembre, della divisione di Pediatria e Neonatologia del nosocomio.

A motivare le preoccupazioni del presidente dei pediatri ospedalieri italiani è una disposizione di servizio emessa il 24 dicembre dal direttore sanitario del Moscati che impone la presenza quotidiana, dalle ore 8 alle ore 20, di un pediatra e di una vigilatrice in pronto soccorso, riducendo così l’organico già carente e, praticamente, insufficiente della divisione.

Un problema, quello della carenza di personale, segnalato da tempo alla direzione strategica dell’Asl Ce2 dalla Cisl Medici che, lo scorso mese di aprile, aveva ottenuto assicurazione scritta che l’organico medico sarebbe stato portato dalle attuali 8 (più il responsabile pro tempore) unità a 13 unità per l’anno 2008 e a 15 per l’anno 2009. Permettendo così di continuare a garantire assistenza ai 9 piccoli ricoverati nella pediatria, ai 15 neonati del nido, ai 5 neonati patologici della patologia neonatale e di assicurare le terapie necessarie a bambini affetti da malattie rare che arrivano nel reparto dai comuni del casertano e del nord napoletano. Un carico di lavoro notevole, per lo scarso personale in organico, al quale si aggiunge – da sempre – l’attività di consulenza di pronto soccorso effettuata in reparto. Questo prima dell’ordine di servizio che ha imposto la presenza del pediatra nei locali del pronto soccorso. Una scelta fatta certamente per superare le difficoltà offerte dal percorso anomalo che conduce da quei locali alla pediatria che, però, mentre risolve un problema ne crea uno ancora più grave, sottraendo alla divisione medici e personale parasanitario.

La conseguenza è “che tale nuova organizzazione del personale medico espone gli operatori a rischi medico legali e di incolumità personale e gli utenti (pazienti pediatrici) a rischio di una inadeguata assistenza” scrive per la Cisl Medici Carlo Cioffi (nella foto) in una nota trasmessa al direttore generale dell’Asl Ce2 per chiedere un incontro urgente al fine di valutare la situazione. “Sembra evidente – sottolinea il sindacalista che è uno degli specialisti della divisione – il rischio salute che corre il piccolo paziente e il rischio di conseguenze medico legali che corre l’operatore sanitario quando, per soddisfare necessità assistenziali contemporanee, si trova a dovere essere presente contemporaneamente in reparto, in pronto soccorso e in sala operatorio o in sala parto”.

“La bilocazione e la multilocazione – continua Cioffi – sono prerogative dei santi. non dei pediatri ma è quanto ci viene praticamente chiesto da disposizioni di servizio che prevedono la presenza di una sola unità medica per soddisfare nello stesso momento tutte queste esigenze, come può accadere durante la notte”.

“Ovviamente – aggiunge – essendo l’organico medico della divisone carente di 5 unità abbiamo problemi assistenziali anche di giorno e ne avremo ancora di più nei prossimi mesi perché, entro marzo, andranno via 3 degli attuali 8 medici in servizio. Con questo però non intendiamo – tiene a sottolineare Cioffi – sottrarci al servizio di pronto soccorso che abbiamo sempre garantito. Solo che riteniamo debba essere effettuato secondo le regole fissate dalle linee guida nazionali, ovvero con personale dedicato e in ambienti dedicati Non sottraendo personale ad altri servizi”. “In questo modo – conclude – non si garantisce niente e nessuno”.

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