Pascal: è il titolo della mostra di pittura dellartista Pasquale DellAversana che sarà inaugurata sabato 27 dicembre, alle
ore 18.30, presso la sala esposizioni del Centro Sociale (ex macello comunale) di
Aversa.
Levento sinserisce in una programma di iniziative natalizie promosso
dallassessorato alla Cultura della città normanna. Alla cerimonia inaugurale
della mostra, che resterà aperta fino al prossimo capodanno, porteranno i
saluti il sindaco Domenico Ciaramella,
cui seguirà un intervento introduttivo dellassessore alla cultura Nicola De Chiara. Critici e giornalisti,
invece, cureranno la presentazione dellartista che nel suo lungo ed intenso
percorso artistico ha avuto riconoscimenti importanti e significativi come
testimoniano le parole a lui rivolte, tra gli altri, da Don Pierino Gelmini, Walter
Chiari, Tony Esposito. Effettivamente ha uno stile
inconfondibile larte e la poetica di Pasquale DellAversana, artista atellano
a tutto tondo, che nelle sue opere svela metafore di umane contraddizioni,
scene irrinunciabile che arricchiscono e offrono spunti infiniti per stimolanti
riflessioni. Di prestigio i maestri che con il loro hanno accompagnato lartista nel suo percorso,
tra i tanti si citano Domenico
Spinosa e Luigi Pierno. Un
percorso lungo più di trentanni e segnato da tappe e riconoscimenti internazionali
come tra le altre testimoniano le mostre presso: Municipalidad Salone de
Exposicion San Fernando, Argentina; Palazzo dei Congressi, Lugano (Svizzera);
San Pietroburgo, Russia; Kunst Centret Silkeborg Bad, Danimarca. Pasquale
Dell’Aversana fa pittura individuando, nel gesto che inventa e nel colore che
vortica, le ipotesi di un evento. Parole efficaci quelle del critico Angelo Calabrese, che ha aggiunto: Lo si
coglie imminente e aperto a tutte le possibilità che potrebbero identificarlo,
ma intanto e così germinativo, così archetipico
da renderci, nel contempo, memorie ancestrali come il canto dell’innocenza e la
volontà di esistere. Sotto questaspetto, le luci, le tracce, le dimensioni di
forze conglomerate nelle diverse direzioni, talvolta oppositive, talvolta
fatalmente inclini agli incontri predestinati, sono un messaggio di un’ansia di
rinnovamento che, quasi nellentropico e nell’iridescente, nel grumo e nel
flusso, scopre una possibilità di rifare il mondo. Come? A somiglianza di unidea
da venire, di un mote energetico che combatta luggia e lamorfo del quotidiano
tecnologico e disumano. Dell’Aversana fa una pittura interiore spontanea,
spirituale, nella dimensione naturale dellarte alle radici, che come tale è l’arte
presente.