Sanità: la Regione impone tagli, ma gli sprechi restano alti

di Raffaele De Biase

 AVERSA. Sanità: tagli e riorganizzazione aziendale. Il nuovo piano ospedaliero, approvato nei giorni scorsi nelle sue linee generali dal Consiglio Regionale, cerca di porre un argine al debito della sanità in Campania.

Ma all’Asl Ce 2 restano alti gli sprechi di denaro pubblico. Proprio nel distretto sanitario, diretto da poco meno di un anno dalla dottoressa Antonietta Costantini, infatti, continuano ad albergare impudicamente vere e proprie guarentigie e privilegi mascherati da incarichi, assunzioni e consulenze, rispettivamente assegnati e conferite sotto la precedente gestione più per status ed appartenenza che per competenze acclarate e funzionalità aziendale. Quest’ultimo parametro, quello della funzionalità aziendale per intenderci, dovrebbe presiedere ad ogni scelta gestionale virtuosa, soprattutto quando l’azienda che si ha l’onere di dirigere è pubblica. All’Asl Ce 2, prossimamente destinata (secondo il nuovo piano ospedaliero) a “fondersi” con la Asl Ce1 in un’unica grande azienda della provincia di Caserta, purtroppo così non è. Ne è lampante esempio la rivoluzione operata nel 2004, targata Angela Ruggiero, per quanto attiene al regolamento ed alla composizione del nucleo di valutazione. Un vero e proprio ribaltamento realizzato con delibera 169/del2004 rispetto a quanto previsto precedentemente e la cui improduttività continua a palesarsi ancor oggi. Nella stessa delibera l’allora direttrice generale prevedeva (come si legge nella delibera n. 370 dello steso anno) che “il costituendo nucleo di valutazione aziendale dovesse annoverare esclusivamente professionisti esperti non dipendenti, al fine di garantire la massima trasparenza ed oggettività nelle procedure di valutazione dirigenziale..”. Inoltre, nella delibera n. 370 si legge che “considerato che il regolamento del nucleo di valutazione aziendale sino ad allora vigente, non riflette più il diverso assetto conferito all’organismoil Direttore Generale delibera di adottare il nuovo regolamento dell’attività del nucleo di valutazione Asl ce 2 che annulla e sostituisce il precedente”.

In buona sostanza, con tale atto la manager dell’epoca ritenne opportuno, di avallare un nuovo corso del nucleo di valutazione del distretto, ampliandone il numero dei componenti e portandolo a sette unità complessive. Un nucleo di valutazione che vedrà la sua composizione nelle persone del dottor Giuseppe Catenacci (fratello del più noto Corrado, balzato, quest’ultimo, agli onori della cronaca per essere stato Commissario straordinario per la gestione dell’emergenze rifiuti in Campania), del dottor Fabrizio Fiordiliso, (fratello dei più noti Gennaro e Gino, rispettivamente ex assessore della giunta Ferrara il primo ed aspirante sindaco il secondo), del dottor Salvatore Di Palo, del dottor Francesco Stabile (all’epoca della nomina fresco di laurea e figlio dell’altro aspirante sindaco, nonché politico di lungo corso e consigliere comunale Peppe. Ma, ancor più significativamente, nipote di Salvatore, segretario provinciale della Fials sindacato sanitario egemone nell’Asl Ce2); del dottor Luigi Canfora; del dottor Antonio Leonardo di Stasi, poi sostituito in quanto deceduto dalla dottor Ippolito Adelaide, ed infine del dottor Ludovico Barca. Tra costoro, già nel 2004, sarebbero state riscontrate, stando sempre alla determina 169, tali figure: un esperto in materia di amministrazione di enti pubblici, un esperto in materia fiscale, un esperto in materia di controllo aziendale e budget, un esperto in materia di sistemi di valutazione ed un esperto in materia di gestione di risorse umane più due esperti nell’organizzazione e nel funzionamento dei servizi sanitari ed amministrativi delle aziende sanitarie. Questi, grazie ad un regolamento a maglie estremamente larghe, hanno potuto e possono gestire la propria attività di verifica con ampia discrezionalità, percependo ciascuno 12.700 euro annui, più spese per viaggi di servizio.

I “fantastici sette”, però, nonostante le indubbie valenze, pare non siano stati sufficienti a svolgere le onerose mansioni affidategli, tanto da rendersi necessario già nel 2005, secondo il parere della Ruggiero, non si sa più se nella veste della chioccia o in quella di direttrice generale, il conferimento alla dottoressa Veronica Cesare, dipendente Asl, dell’incarico di supporto tecnico amministrativo alla bisogna.

Da questo quadro, quasi un “regalo di congedo” per altri tre anni dalla dinamica Ruggiero, con la delibera n.353 del 18 settembre 2007 (pochi mesi prima del suo addio all’Asl Ce2), emergono due dati sconfortanti. Il primo che alcuni dei professionisti esperti non dipendenti, componenti del nucleo di valutazione (e che proprio in quanto non dipendenti dovrebbero garantire oggettività di valutazione), sono in realtà emanazione di poteri che operano dentro e fuori l’azienda sanitaria. Pertanto, assai aleatorio appare (come apparve anche quattro anni or sono) il tentativo della Ruggiero, di garantire trasparenze ed oggettività nelle procedure di valutazione. Il secondo dato è che la sanità del distretto Ce2, nonostante lo stoico impegno dei magnifici sette, pare non abbia vissuto una stagione particolarmente smagliante per produzione di risultati, anzi. Questo sicuramente non è addebitabile ai sette che dovevano “solamente verificare e puntualmente rapportare”.

Ma ci domandiamo: in un clima tormentato che vede la sanità campana sul banco degli imputati per carenza di servizi, di strutture e per gravi indebitamenti non sarebbe il caso che da quel della provincia di Caserta si dessero segnali di un più oculato, parco e socialmente utile impiego di risorse?

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