CASAL DI PRINCIPE. «Nelle prossime quarantotto ore un appuntamento con l’ammiraglio americano contribuirà certamente a chiarire l’intera questione».
A rivelarlo è il sindaco di Casal di Principe Cipriano Cristiano. Sul tavolo c’è la questione dell’acqua casalese che il comando della marina militare statunitense, il 13 novembre scorso, ha dichiarato inquinata perché contenente altissimi livelli di «componenti organiche volatili, bioprodotti presumibilmente derivanti da solventi industriali». «Dati – afferma il sindaco- di cui chiederò nota». I rilievi saranno poi paragonati con quelli commissionati dall’amministrazione comunale in accordo con gli uffici della Prefettura di Caserta. Solo ieri mattina dall’ Unità Operativa Prevenzione Collettiva dell’Asl Ce2, lungo il tratto di via Vaticale, di Corso Dante, Piazza Villa e Corso Umberto I ne sono stati effettuati cinque. L’acqua sarà poi analizzata in un laboratorio abruzzese. Fermi per il momento in attesa dei risultati sarebbero anche i lavori alla rete idrica che nel casalese da oltre un mese, ha trasformato il paese in cantiere. A dover essere installati, come primo step, saranno 2000 dei 6000 contatori dell’acqua. Intanto a fare squadra per capire i tratti della vicenda non è solo l’opposizione consiliare casalese che vede nel consigliere provinciale Sebastiano Ferraro il maggiore animatore, ma anche i sindaci dei comuni confinanti ed i parroci della forania casalese. A firmare una formale richiesta di interevento regionale è stato il primo cittadino Enrico Fabozzi di Villa Literno, Dionigi Magliulo di Villa di Briano e Giovanni Zara di Casapesenna. In questi paesi il timore è di veder persi tutti gli introiti dei fitti mensili dati dal personale americano della Us Navy.
da “Il Mattino”, 02.12.08 (di Tina Cioffo)