CASERTA. Ha destato un profondo stupore la relazione programmatica del neo-presidente di Confindustria Caserta, Antonio Della Gatta, con la quale ha illustrato gli obiettivi e le linee guida che intende perseguire nellespletamento del suo mandato.
Lo affermano, in una nota, il dottor Bruno Cortese, presidente della sezione alimentare, e il dottor Giuseppe Mandara, presidente della sezione lattiero-casearia.
Un programma articolato continuano – nel quale, però, traspare in maniera evidente lassenza di riferimenti al mondo alimentare e lattiero-caseario. Un intervento composto quasi da duemila parole, nel quale la crisi che ha investito il comparto bufalino e, più in generale i due settori, non hanno trovato spazio o soluzioni. Vocaboli come alimentare, filiera bufalina, tracciabilità, certificazione dei prodotti sono risultati estranei e, comunque, non degni di essere menzionati in un programma quadriennale.
E giusto da parte di Confindustria affrontare con determinazione la tematica della legalità e mostrare il proprio impegno nella lotta allillegalità, allabusivismo e alla criminalità. Sarebbe stato altrettanto giusto, al pari dellimpegno nel campo dellinfrastrutture, con riferimenti specifici alla costituzione di una Centrale Unica di Appalti, prestare la dovuta attenzione ai settori alimentare e lattiero-caseario che, insieme, danno lavoro ad oltre 20 mila unità nella nostra Provincia. Un intervento più da presidente provinciale dellAssociazione Nazionale Costruttori Edili che da presidente di Confindustria Caserta. E emblematico, soltanto per citare un esempio, non riconoscere il delicato momento di crisi che ha investito il comparto bufalino.
Le vicende degli ultimi mesi, riguardanti veri o presunti problemi igienico-sanitari (diossina, brucellosi), insieme ai problemi delleconomia globale manifestatisi con virulenza nelle recenti crisi finanziarie, costituiscono una rilevante minaccia non solo per lo sviluppo, ma anche per la sopravvivenza del settore stesso. Queste due crisi, da sole, hanno determinato un calo di vendite nel primo semestre 2008 pari al 18%, con gravi danni economici per gli operatori del settore lungo tutta la filiera bufalina.
Di contro cè da riconoscere che, allo stato attuale, soprattutto nel settore caseario,
E per questo motivo che auspichiamo tuttora un intervento da parte del presidente di