Perdita d’acqua potabile dal tombino di piazza Aldifreda

di Redazione

il tombino danneggiato in zona AldifredaCASERTA. La problematica dell’acqua ha assunto negli ultimi tempi valenze e sfaccettature complesse, tali da porre la questione al centro degli interessi politici e sociali del mondo intero.

La situazione, fermi alcuni punti generali ed assoluti, assume connotazioni tipicamente locali come accade a Caserta e provincia. Da tempo l’associazione Terra Nostra, con il suo Presidente, Pasquale Costagliola, sta denunciando lo spreco d’acqua evidente che si perpetra sul territorio casertano. “La rete di distribuzione dell’acqua – ha affermato l’esponente dell’associazione ambientalista – ha seri problemi che recentemente vennero tra l’altro alla luce in un rapporto della Us Marine per i militari statunitensi residenti in provincia di Terra di Lavoro. Le questioni abbordate dall’ente americano riguardavano l’acqua potabile e la sua purezza nell’area della provincia ma anche nel capoluogo casertano. In realtà da una nostra ricerca sul campo (nota di Terra Nostra) – ha sottolineato Costagliola – possiamo dire che l’acqua arriva dall’acquedotto e dalle condotte potabile ma, poi, nel flusso delle reti di distribuzioni cittadine assume caratteristiche non chiare. In questo ambito critico è già stato sollevata l’anomalia di perdite macroscopiche di acqua in vari settori della città senza alcuna risposta da parte dell’ente comunale e dell’ente di gestione che a Caserta come è noto è la Napoletana Gas. Un esempio di questa defaillance della rete idrica – denunzia il presidente di Terra Nostra – è localizzata in zona Aldifreda, là dove via Giannone lascia il posto a via Tescione. Da tempo ci battiamo per ottenere una riparazione della perdita con continue segnalazioni anche a mezzo degli organi di stampa. Molti uomini politici a titolo ufficiale e ufficioso sono stati messi in allarme per una questione che non è di poco conto sia nel contesto dei servizi erogati sia nell’ambito del più generale concetto di gestione delle risorse naturali. I risultati – conclude – sono però ancora a zero. Evidentemente si preferisce buttare acqua piuttosto che fare riparazioni decenti. Infatti il tombino mostra degli interventi da rappezzo pedestre da parte dei manutentori”.

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