Il Dipartimento Udc Ambiente e Territorio, di cui è coordinatore Paolo Farina, ha analizzato gli aspetti della graduatoria di vivibilità della provincia di Caserta alla luce dei parametri forniti dal Sole 24 Ore.
Le conclusioni nel seguente documento: Anche quest’anno, perdiamo due posti nella classifica della qualità della vita, scendendo al 94esimo posto su 105. Lo studio riguarda l’intero sistema-provincia, e se focalizziamo l’attenzione agli aspetti ambientali e a quelli ad essi correlati, il quadro non è meno sconfortante, nonostante il peso di parametri quali il clima e la frequenza di incidenti automobilistici, dove raggiungiamo le due migliori posizioni del particolare sotto-settore, rispettivamente la 26ma e la 22ma, con quali meriti per i nostri amministratori? Anche quest’anno il treno dei finanziamenti europei, che nel settore ambiente e vivibilità sono da sempre particolarmente corposi, è passato altrove. Duole ricordare che ormai si tratta degli ultimi treni disponibili e che, pertanto, questa provincia è ormai destinata ad un inesorabile declino. Sono sconcertanti soprattutto i dati relativi alle attività del tempo libero, un settore nel quale i nostri amministratori mantengono il massimo grado di intervento, gestendo spazi aperti, infrastrutture quali stadi e piscine, predisponendo stagioni teatrali, fiere e momenti di happening e perfino le stagioni turistiche, ma soprattutto modificando il territorio, organizzando i trasporti, curandone le ferite. Insomma, se le cose vanno male, laddove i privati non possono partecipare alle scelte e l’amministrazione provinciale di De Franciscis potrebbe intervenire o interviene, le cose vanno addirittura peggio. I fondi Por continuano a venire spesi sostanzialmente per garantire ricadute elettorali: progettazione, formazione, pubblicazioni e convegnistica, oltre alle immanc abili fiere paesane, mentre gli interventi di risanamento ambientale sono assenti dall´elenco delle ‘cose fatte’, così come la infrastrutturazione del territorio e l´organizzazione dei servizi alla cittadinanza. Eppure abbiamo emergenze tragiche con le quali confrontarci: l´inquinamento delle acque interne e del mare, il dissesto idrogeologico della Val di Suessola, le cave e le discariche disseminate ovunque e mai risanate, il diffuso disordine urbanistico, particolarmente percepibile laddove si dovrebbe piuttosto provare a fare turismo, e cioè sul litorale domizio e nei parchi regionali (Matese, Roccamonfina, Lago di Falciano) dove non si è garantito un solo turista in più, rispetto alle precedenti amministrazioni. Davanti a questo scempio, al cospetto di questo Titanic che affonda mentre a bordo si balla, il Comandante e la sua ciurma di amministratori incapaci, consulenti tecnici senza laurea né sapienza, dirigenti locali sotto inchiesta, consiglieri di amministrazione di Enti inutili e aziende partecipate in liquidazione, dovrebbe fare un bel regalo ai casertani e rientrare nel porto più vicino per darci la possibilità di sceglierci qualcuno più capace con maggiore pietà per la sua terra.