Anagni, sparatoria in autogrill: polizia uccide rapinatore

di Redazione

poliziaFROSINONE. Intorno alle cinque di stamani la polizia ha ucciso un rapinatore nell’area di servizio “La Macchia Sud” dell’autostrada A1, in territorio di Anagni, vicino Frosinone.

Altri tre complici sono riusciti a scappare. Secondo una prima ricostruzione non ufficiale, la banda, che viaggiava a bordo di una Lancia K, avrebbe tentato di derubare l’autista di un tir. Quando gli agenti della polizia stradale si sono avvicinati per chiedere i documenti, uno dei rapinatori ha tentato la fuga. A quel punto un poliziotto lo ha inseguito e acciuffato: nella colluttazione sarebbe partito un colpo di pistola che ha raggiunto il malvivente alla schiena, uccidendolo. Gli altri complici sono fuggiti a piedi.

Sul posto sono giunti il capo della Squadra Mobile di Frosinone, il vicequestore Carlo Bianchi, il comandante provinciale della polizia stradale, il vicequestore Alessandro Ciotti, il magistrato di turno, dottoressa Monti, e personale della Scientifica per effettuare i rilievi sull’auto, risultata rubata, e sul camion preso di mira. Si stanno esaminando anche i filmati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza. Poco lontano dal luogo della sparatoria è stata ritrovata una pistola.

Il controllo eseguito dagli agenti della stradale rientrava nell’ambito dei servizi di appostamento nell’area di servizio, in corso da settimane, proprio a causa dei furti e tentativi di rapina compiuti ai danni di autotrasportatori. Dalla verificadei documenti è risultato che i tre rapinatori fuggiti sono campani, residenti a Napoli. Della stessa provenienza, probabilmente, anche la vittima, dall’apparente età di 30-40, di cui nono sono state diffuse le generalità.

A chiarire alcuni aspetti dell’episodio, in particolare il fatto che l’agente abbia sparato in modo accidentale e dunque involontario, è il procuratore di Frosinone, Margherita Gerunda: “Il colpo di pistola è partito dall’arma dell’agente senza che il grilletto venisse premuto ma nel corso di una colluttazione. Ad attestarlo è la bruciatura rinvenuta sull’abito della persona deceduta che è stata colpita di schiena. Inoltre il bossolo del proiettile è rimasto inserito nel tamburo della pistola”.

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