ROMA. E un caloroso invito nei confronti di un vecchio amico quello che Silvio Berlusconi rivolge al leader dellUdc Pier Ferdinando Casini.
Per Casini le porte del Popolo della libertà non sono aperte, sono spalancate, afferma il presidente del Consiglio che spera che lex alleato cambi idea, anche perché la scelta dellUdc di non far parte del Pdl, secondo il premier, lo sta portando su posizioni che hanno deluso molti suoi elettori e buona parte degli ex dirigenti del partito. Tra i delusi troviamo lex anchorman del Tg1, Francesco Pionati, passato in questi giorni dallUdc al Pdl.
Berlusconi, poi, cambia argomento e,parlando della sua attività politica, dice di sentirsi ancora un ventenne, ecco perché chiarisce: Non vi libererete di me tanto presto, almeno finché lItalia non rischi più di cadere nelle mani di una sinistra come quella di oggi. I miei figli in politica? Io basto e avanzo.
E a proposito di sinistra, il premier sferra un nuovo attacco: Sulla scuola e sulluniversità, la sinistra e i suoi giornali, in pratica l85 per cento di ciò che si stampa in Italia, sono riusciti per settimane a ribaltare la realtà. In televisione, certi programmi della Rai e non solo, fanno di peggio. Ho consigliato ai miei ministri di non prestarsi più al gioco della rissa con gli oppositori in tv. Lhanno ormai capito tutti come funzionano i giornali e come lavorano alcuni giornalisti: isolano una frase o una parola dal contesto e ci costruiscono sopra una fantasia e spesso un attacco. I docenti di sinistra usano la scuola per reclutare militanti. Per colpa della sinistra luniversità è davvero caduta molto in basso.
Sulla riapertura del dialogo con Walter Veltroni, Berlusconi sottolinea: Il dialogo con il Veltroni di oggi è impossibile. Con quello che diceva basta alla demonizzazione dellavversario politico, il dialogo sembrava possibile. Poi si è alleato con Di Pietro e ne ha seguito lesempio accusandomi di regime. Quando si vuole dialogare, ci vuole lealtà e rispetto dellavversario. Se Veltroni e i suoi volessero rendersi credibili, dovrebbero prima rompere con Di Pietro.
Proprio da Antonio Di Pietro arriva lennesima sferzata nei confronti del premier: Berlusconi per me è un corruttore politico, cioè uno che sta in politica e si compra politicamente lavversario politico per farlo stare dalla sua parte, come ha fatto con Villari. Parole rilasciate in una intervista a Radiotre, dove, alla fine, lex pm si lascia andare al solito refrain: Berlusconi è il politica per motivi giudiziari. Ci sono tre tipi di indagati, quando si è attenzionati dalla giustizia cè chi corre dal magistrato a spiegare le sue ragioni come ho fatto io, chi corre allestero, e chi si mette in politica e si fa le leggi per non farsi processare.