Decapitato il “sistema Romeo”. La Iervolino: Vado avanti

di Angela Oliva

Alfredo RomeoNAPOLI. Un vero e proprio sistema aleggiava a palazzo San Giacomo che, come è stato definito dai magistrati, era “teso al saccheggio sistematico delle risorse pubbliche”.

L’ordinanza della Procura di Napoli non lascia dubbi ed esplica nelle 600 pagine del provvedimento come agiva il comitato d’affari che gestiva gli appalti della città. A dirigere il sistema era l’imprenditore Alfredo Romeo che, come scrive il procuratore di Napoli Giandomenico Lepore: “Aveva organizzato un vero e proprio gruppo composto oltre che da tecnici e professionisti, da assessori e pubblici funzionari, i quali ruotando intorno alla sua figura, a fronte delle prebende che egli è in condizione di distribuire sia con posti di lavoro, incarichi e consulenze oppure in cambio di denaro piegano la loro funzione e i loro doveri in favore di Romeo assicurandogli l’aggiudicazione di appalti di opere e di servizi pubblici. Tutto ciò attraverso una vera e propria blindatura dei bandi di gara che vengono materialmente redatti da Romeo e dagli uomini del suo staff per poi essere approvati dai vari enti pubblici interessati”.

Un sistema che filava liscio grazie all’appoggio di politici, magistrati e persone che giravano nell’ambiente almeno fino a mercoledì 17 dicembre quando il gip di Napoli ha emesso ben 13 ordinanze di custodia cautelare. All’alba gli agenti della Dia e i carabinieri di Caserta hanno eseguito i provvedimenti e Romeo, raggiunto a Roma, è stato trasferito direttamente nel carcere napoletano di Poggioreale. Domiciliari per gli altri indagati che sono: Giuseppe Gambale, ex parlamentare nonché assessore all’Istruzione, Enrico Cardillo, ex assessore al Bilancio dimmessosi lo scorso 29 novembre, Ferdinando Di Mezza, assessore al Patrimonio e alla Manutenzione degli immobili, Felice Laudadio, assessore all’Edilizia, Paola Grittani, stretta collaboratrice di Romeo, Guido Russo, professore universitario, ex funzionario dell’Arpa e collaboratore di Romeo, Mario Mautone, ex provveditore alle Opere pubbliche della Campania e del Molise, il colonnello della Guardia di Finanza Vincenzo Mazzucco, in servizio alla Dia di Napoli ma sospeso perché ritenuto uno degli informatori degli indagati. Destinatari di ordinanze anche Vincenzo Salzano, Luigi Piscitelli, Salvatore Russo e Niccolò Muratto.

Nello scandalo degli appalti truccati sono coinvolti anche nomi illustri della politica come Italo Bocchino del Pdl e RenzoItalo Bocchino e Renzo Lusetti Lusetti del Pd. Per i due esponenti politici il gip ha chiesto al Parlamento l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni che li riguardano.

Dopo la pubblicazione su internet dell’ordinanza della Procura di Napoli, l’ex Ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli si è recato nella città partenopea e ha chiesto di essere ascoltato dai magistrati per fornire delle dichiarazioni spontanee al fine di ribadire la propria estraneità ai fatti: Mi vengono riferite informazioni su telefonate nelle quali il povero Giorgio Nugnes e l’imprenditore Alfredo Romeo parlerebbero sul mio conto. Non ho nulla, ripeto nulla, e ribadisco nulla a che vedere con le vicende di cui si sta occupando la Procura della Repubblica di Napoli e avrò modo di precisarlo inoppugnabilmente in ogni sede. Aggiungo solo – prosegue – che non ho sostenuto in alcun modo la carriera politica di Giorgio Nugnes, che ha seguito del tutto legittimamente itinerari politici diversi. Non ho mai, e dico mai, avuto modo di confrontarmi col dottor Romeo in ordine agli obiettivi delle sue imprese. Perché sia chiaro, poiché non ho nulla a che vedere con le materie oggetto dell’inchiesta, qualunque organo di informazione associasse il mio nome e la mia onestà a comportamenti scorretti ne risponderà in ogni sede penale e civile”.

Anche Romeo, assistito dal suo legale Carotenuto, è comparso davanti al gip Paola Russo che, entro sabato, ascolterà tutte le 13 persone destinatarie di una misura cautelare.

Intanto, il sindaco della città Rosa Russo Iervolino, ribadisce la sua decisione di rimanere alla guida della giunta comunale: “Bisogna andare avanti con forza nell’interesse della città. Quando c’è una forte coesione politica, il cammino che si sta facendo non può essere interrotto nemmeno di fronte ad episodi dolorosi come quelli che abbiamo passato”.

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