Eluana, Sacconi diffida le Regioni: “Illegale stop ad alimentazione”

di Redazione

Eluana Englaro-Maurizio SacconiROMA. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, interviene sul caso di Eluana Englaro, inviando un atto di indirizzo a tutte le regioni che ritiene “illegale” per le strutture sanitarie pubbliche e private interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo.

L’intento è quello di bloccare le decisioni della magistratura che hanno consentito, dopo anni, alla famiglia di Eluana di ottenere lo stop alla terapia forzata e, di conseguenza, lasciar morire la donna che si trova in stato vegetativo da 16 anni.

“Ho firmato questo atto – spiega Sacconi – perché lo ritengo doveroso, affinché tutto il servizio sanitario nazionale, si uniformi al dovere di garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto alla nutrizione e all’idratazione”. Il documento rinvia alla Convenzione sui diritti delle persone disabili approvata dall’Onu il 13 dicembre 2008 e al parere del 30 settembre 2005 del Comitato nazionale di bioetica, secondo cui la sospensione della nutrizione va valutata come una forma particolarmente crudele di abbandono del malato.

“L’atto del ministero non vale niente, la legge non la fa Sacconi. Il parere del Comitato nazionale di bioetica e la convenzione dell’Onu non c’entrano assolutamente niente con la nostra normativa”, commenta l’avvocato della famiglia Englaro, Vittorio Angiolini.

“Esterrefatto” si dichiara il dottor Carlo Alberto Defanti, neurologo ed ex primario del Niguarda di Milano che dal 1995 ha in cura Eluana, per il quale il provvedimento di Sacconi punta a non far applicare una sentenza di un tribunale della Repubblica italiana.

Sulla stessa lunghezza d’onda il bioeticista Demetrio Neri, membro del Comitato nazionale di bioetica, per il quale, tra l’altro, è “un atto di grave crudeltà verso la famiglia, il padre e la madre di Eluana”.

Intanto, il provvedimento di Sacconi potrebbe bloccare la procedura per l’interruzione dell’alimentazione ad Eluana che già questa notte potrebbe arrivare alla Casa di Cura “Città di Udine” che la accoglie per accompagnarla alla morte. Potrebbe confermarlo l’amministratore delegato dell’Istituto, Claudio Riccobon, che ha convocato per domani mattina alle 8 una conferenza stampa.

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