Energia, Tremonti: “Sarà abolita la retroattività”

di Angela Oliva

Giulio Tremonti“La retroattività non ci può essere e il Parlamento la correggerà, ma voglio ribadire un criterio: i crediti di imposta non sono e non possono essere un bancomat. Troppe volte sono stati utilizzati come bancomat”.

L’annuncio è stato fatto dal Ministro dell’Economia Giulio Tremonti durante un’audizione alla Camera. Il Parlamento, quindi, modificherà la norma anticrisi che introduce retroattività per il nuovo funzionamento dell’agevolazione fiscale sulle opere di ristrutturazione volte al risparmio energetico, per le quali, negli anni scprsi, era stata prevista una detrazione irpef del 55%. Il Ministro ha parlato in particolare del blocco delle tariffe per le bollette di luce e gas: “Le bollette devono scendere. Nel provvedimento, infatti, sono stati attivati con le Authority meccanismi di efficienza e trasparenza che faranno scendere le bollette in modo significativo. L’unico blocco previsto riguarda le tariffe chieste dalla pubblica amministrazione come contropartita per i servizi resi. Inoltre, c’è la sospensione degli aumenti per i pedaggi autostradali, in vista della ridefinizione dei piani industriali. La norma del decreto anti-crisi – ha concluso Tremonti – che fissa un tetto del 4% ai mutui variabili ha un costo molto limitato, ma avrà un effetto positivo di fiducia”.

Anche il segretario del Pd Walter Veltroni era intervenuto, tempo fa, sulla questione chiedendo il ritiro del provvedimento sul risparmio energetico: “L’insufficiente e sbagliata manovra anti crisi decisa dal governo contiene al suo interno anche una norma particolarmente dannosa che rischia di provocare a catena effetti molto gravi per il nostro Paese. Il taglio alle detrazioni del 55% per gli interventi edilizi a favore dell’efficienza energetica e sull’impiego delle fonti rinnovabili, oltre a essere di fatto un aumento della tassazione a carico dei cittadini, rappresenta un clamoroso errore strategico che può provocare danni devastanti per una serie di motivi. In un momento in cui tutto il mondo, con in testa il neo presidente americano Obama, si sta muovendo nella direzione indicata dal protocollo di Kyoto – aveva concluso Veltroni – questa norma fa fare all’Italia un micidiale passo indietro che impedisce al nostro Paese di cogliere il valore di una scelta che può mettere insieme la crescita dell’economia con la difesa dell’ambiente”.

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