Giustizia, Alfano cerca il dialogo e rimanda a gennaio la riforma

di Angela Oliva

Angelino AlfanoPacchetto giustizia, contenente la riforma del processo penale e misure per affrontare l’emergenza sovraffollamento carceri, rinviato al prossimo gennaio.

A deciderlo è stato il Ministro della Giustizia Angelino Alfano che, dopo essersi consulto con il premier Silvio Berlusconi, ha deciso di rimandare la riforma per cercare di ricucire un dialogo con l’opposizione almeno sulle modifiche con legge ordinaria al processo penale.

Sulla questione, in mattinata, è intervenuto anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano: I principi fondamentali della Costituzione non si toccano. Nessuno può modificare o alterare le fondamenta della Carta, al di là di quanto si discuta su cosa è possibile e opportuno modificare e che cosa no nella Costituzione”. Immediata è stata la replica del presidente del Consiglio Berlusconi da Bruxelles: “Le parole del Capo dello Stato non sono rivolte a me. Sui principi fondamentali non c’è nulla da cambiare. Ci sono invece altre parti che non sono fondamentali, ad esempio il Csm non è una parte fondamentale. I rapporti con Napolitano sono tranquilli. – assicura il Cavaliere – Adesso lo chiamerò per informarlo sui risultati del Consiglio europeo”.

Il ddl sulla giustizia prevedeva in particolare delle misure di modifica al codice di procedura penale in modo da dare maggiore libertà di gestione alla polizia giudiziaria, in tal modo il pubblico ministero non avrebbe più potuto acquisire autonomamente la notizia di reato, ma soltanto riceverla. Inoltre la bozza prevede anche delle modifiche per quanto riguarda le norme sulle gare d’appalto per costruire nuovi penitenziari al fine di risolvere il sovraffollamento delle carceri italiane.

Per quanto riguarda le intercettazioni ambientali e telefoniche relative a indagini antimafia e antiterrorismo, invece, lo stesso Guardasigilli Alfano, ha affermato: “Le intercettazioni non subiranno alcuna battuta d’arresto o limitazione. Questo a prescindere dalle restrizioni da operare sul sistema complessivo, peraltro necessarie per coniugare le giuste esigenze di indagine con quelle di tutela della riservatezza dei cittadini, troppo spesso travolti da debordanti ingerenze investigative”. Nei prossimi giorni il Ministro della Giustizia incontrerà il Ministro ombra del Pd Lanfranco Tenaglia e tornerà a vedersi anche con Michele Vietti dell’Udc oltre che con i capigruppo di maggioranza per cercare di trovare un’intesa bipartisan sulla riforma.

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