Giustizia: Veltroni propone commissione, Alfano: idea vecchia

di Angela Oliva

Walter Veltroni e Angelino AlfanoNon ha avuto un grande consenso l’idea del segretario del Pd Walter Veltroni di istituire una commissione in cui maggioranza ed opposizione possano confrontarsi sulla riforma della giustizia.

Penso a una iniziativa del tutto nuova, una commissione che in sessanta giorni – ha esordito Veltroni – stabilisca come ridare efficienza alla giustizia nell’interesse dei cittadini e le imprese che devono ritrovare serenità. Penso a una modalità del tutto nuova in cui si superi il sistema freddo delle audizioni, in cui invece tutte le parti che si occupano di giustizia possano partecipare concretamente con le proprie idee.Poi il Parlamento e il governo deciderà. Ribadisco – conclude – che sarebbe saggio accettare questa proposta, invece di riproporre lo scontro. Il Paese sta così male che avrebbe bisogno di saggezza e di senso di responsabilità”.

La proposta non è piaciuta, però, al Ministro della Giustizia Angelino Alfano che ha sottolineato come l’istituzione della commissione possa essere utilizzata come un alibi per dire ‘no’ alla riforma: A volte quello di chiedere che venga costituita una commissione di tecnici è un modo di dire no. Credo che costituire commissioni sia il modo più vecchio di affrontare i problemi e allo stesso tempo il più collaudato per non risolverli”.

Sì al dialogo ma no alla commissione anche da parte dell’Udc come ha affermato il leader Pierferdinando Casini: “C’è il Parlamento, credo che la cosa migliore non è istituire nuove commissioni ma lavorare con serenità nei tempi richiesti in parlamento. Può essere il segno di un dialogo che vuole avanzare anche il Partito democratico e in questo senso è positiva. Noi vogliamo spingere l’opposizione ad un confronto con la maggioranza. Non si tratta di fare una cortesia a Berlusconi ma di agli italiani: il tema è ineludibile. È ovvio – conclude – che va rispettata l’autonomia della magistratura, ma bisogna legiferare”.

Infine, il portavoce nazionale dell’Idv Leoluca Orlando attacca: “Continua il balletto sul ‘tavolo si’ ‘tavolo no’, strategia ipocrita dietro la quale si nasconde l’arroganza della maggioranza e la volontà perseguita da anni da Silvio Berlusconi di intimorire i magistrati e di mortificare l’indipendenza e l’autonomia della magistratura”.

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