PESCARA. Lex sindaco di Pescara, Luciano DAlfonso, tornerà in libertà dopo essere finito agli arresti domiciliari nellambito dellinchiesta su presunta corruzione e truffa per la gestione dei servizi cimiteriali.
La decisione arriva dal gip Luca De Ninis per il quale le accuse di corruzione nei confronti di DAlfonso si degraderebbero a finanziamento illecito al partito, attraverso viaggi e favori, resi per amicizia, comeviaggiaerei pagati al sindaco da Carlo Toto, patron dell’Airone, anch’egli indagato.Due giorni fa, il gip aveva rimesso in libertà Guido Dezio, ex braccio destro di DAlfonso, smontando innanzitutto cento pagine di accuse contro il primo cittadino. Tra laltro, secondo indiscrezioni riportate dalla stampa locale, per il gip sarebbero state utilizzate non prove ma semplici deduzioni. Insomma, a dispetto delle indagini portate avanti dalla Procura, per il gip non esisterebbe a Pescara la cupola affaristica. A questo punto, DAlfonso potrebbe anche ritirare le dimissioni e tornare in carica come sindaco. Il decreto di scioglimento del ministro dellInterno, Roberto Maroni, non influirebbe. Tuttavia,il provvedimento del giudice ègiustificato dal fatto che D’Alfonso, non essendo più in carica e non avendo più accesso agli atti,è impossibilitato ad inquinare le prove.Dunque, un ritiro delle dimissioni potrebbe far scattare un nuovo arresto. Il gip ha inoltre disposto la revoca degli arresti domiciliari nei confronti dell’imprenditore di Francavilla (Chieti), Massimo De Cesaris.