SANTARPINO. Più che una canonica presentazione di un libro è stato un vero e proprio recital di poesie quello di sabato sera presso la sala convegni del Palazzo Ducale Sanchez de Luna, dove è stato presentato Il mio micro mondo-Rompiamo il Muro, …
… la piccola raccolta di poesie del diciottenne santarpinese Giuseppe Bagno. Lantologia delle liriche che hanno portato Bagno alla ribalta nazionale e non solo, grazie ai numerosi riconoscimenti ottenuti, è stata pubblicata grazie al patrocinio dellamministrazione comunale di SantArpino.
E sono stati lo stesso sindaco, Eugenio Di Santo, e lassessore alla cultura, Giuseppe Lettera, a sottolineare come sin dal suo insediamento questo esecutivo abbia preso un impegno preciso coi giovani: quello di valorizzarne capacità e talenti. Ci auguriamo – hanno proseguito i due amministratori – che la lettura di questa raccolta, che sarà donata a tutti gli alunni delle terze medie cittadine, possa servire da veicolo per avvicinare allars poetica tanti ragazzi.
Ad illustrare lo stile, lo spirito e le ragioni che hanno spinto Giuseppe a cimentarsi con tale forma darte sono stati il suo professore di italiano e latino al liceo Miranda di Frattamaggiore, Claudio Finelli, che ha curato anche la prefazione del libro, e Santina DellAversana, che è stata linsegnante alle elementari del giovane poeta santarpinese. Finelli ha sottolineato come attraverso il grimaldello della lirica Giuseppe Bagno, con la squisita delicatezza degli anni e levidente sensibilità di chi è per natura vocato ad un più alto sentire, solleva con grazia la teca coriacea del suo tempo e fa esperienza del male, del bene e poi, di nuovo, del male e ne perlustra i canalicoli fortuiti ed irregolari con gli occhi tristi e la libertà di una rondine; sin da adolescente, infatti, Giuseppe ha capito (ed ha provato) che la sofferenza allarma gli occhi e ne rende più percettiva la vista, più libero lo sguardo.
La professoressa DellAversana ha ricordato come sia stato lo stesso Giuseppe a confidargli che la passione per la poesia sia nata quando leggemmo in quinta elementare le due poesie Il Lampo di Giovanni Pascoli e Notte di Luna di Rabindranath Tagore.
Giuseppe, che ha letto undici poesie, alternandosi Diana Iorio e Davide Possente, e accompagnato dalla chitarra di Bruno Fontanella, ha parlato delle sue liriche come del mio originale diario, poco segreto ma decisamente molto intimo. Se da un lato – ha proseguito – lidea della pubblicazione della piccola raccolta ha suscitato in me una certa dose di paura, dallaltro lidea di diventare una sorta di testimonial di un modello alternativo mi ha frastornato e fatto sentire importante. Mi auguro che le poesie siano lette con il giusto spirito, e che siano considerate lo strumento per tirare fuori quanto di bello cè dentro ognuno di noi. Vorrei, che come capitato a me quando lessi Notte di Luna di Tagore, tra qualche anno qualcuno raccontasse di aver iniziato a scrivere dopo aver letto una mia poesia.