SANTARPINO. In una nota le sette componenti della Commissione Pari Opportunità di SantArpino, puntualizzano su quanto riferito a mezzo stampa da una parte definita minoritaria della stessa Commissione.
Nellinteresse dellimmagine della Cpo santarpinese, avremmo preferito piuttosto che la strada dei polveroni mediatici quella del confronto e del dialogo in commissione. Purtroppo ciò non è stato possibile perchè sembra che alcune persone – donne e uomini (su questo abbiamo raggiunto la parità!) – non riescono proprio ad utilizzare altri canali che questi mezzucci.
Veniamo ai fatti. Nelle prime sedute,
In riscontro allinvito a partecipare alla seduta del 28 novembre scorso, la consigliere DAngelo ha risposto su carta intestata del Partito Democratico (ennesimo tentativo di trascinare la Cpo nelle beghe della politica locale?) chiedendo un rinvio della seduta dal momento che la stessa non era stata concordata con lei! Immaginiamo che stesse scherzando perché in caso contrario equivarrebbe a dire che la Cpo è libera di fare solo quello che dice la consigliere DAngelo! E lautonomia della Cpo?E poi, gentile consigliere DAngelo, ci consenta di dire che se la norma che nomina le componenti della Cpo deve essere cambiata non deve essere certamente lei a farlo. E più giusto infatti che sia la commissione stessa, in piena autonomia e senza concordare alcunché con alcuno, ad interrogarsi su quale sia la forma e il metodo che favorisca una reale e più ampia partecipazione alla commissione al di là dellappartenenza alla politica o per meglio dire ai partiti. Certamente lei ha un diritto di partecipazione riconosciuto dallo Statuto e ci scusiamo se nellinvito avevamo messo per conoscenza davanti al suo nome ma ci pare altrettanto giusta la nostra proposta di modifica del terzo comma dellart. 3, secondo cui nessun membro di diritto della Cpo (sindaco, assessore al ramo, consigliere di sesso femminile) abbia diritto voto. Tale modifica riteniamo che sia la logica conseguenza di un ragionamento che se da un lato riconosce la funzione e la valenza del mondo politico istituzionale in Cpo, dallaltra vuole preservare la stessa commissione da ingerenze o strumentalizzazioni della politica come un recente passato purtroppo ci conferma.
Dunque, al di là di vizi di forma e strumentalizzazioni varie, care colleghe della commissione, impegniamoci a lavorare unite nellinteresse della Cpo e di tutte le donne santarpinesi. Le fughe in avanti non servono, anzi creano solo inutili divisioni. In questo senso ci sentiamo di prendere le distanze dalliniziativa che il Partito Democratico (con voi comprese) ha promosso per il giorno 15 dicembre perché ancora una volta si tenta di mettere un marchio di appartenenza su tematiche, quali appunto le pari opportunità, che al contrario devono far registrare unampia convergenza delle parti politiche. E forse questa la sfida più impegnativa alla quale vorremmo tanto che vi appassionaste anche voi!