AVERSA. Lite tra primari chirurghi del San Giuseppe Moscati, in due si contendono il diritto ad effettuare unoperazione.
E questo il titolo apparso venerdì mattina su alcune testate locali che riportavano quanto sarebbe accaduto nella mattinata di giovedì 15 gennaio nella sala operatoria dellospedale cittadino. Il battibecco sarebbe avvenuto mentre il paziente stava per essere accompagnato sul tavolo operatorio e si sarebbe concluso grazie allintervento dei carabinieri, con uno strascico di querele e controquerele. Lepisodio ha lasciato perplessi molti utenti del nosocomio che ci hanno chiesto se con la rivalità in atto tra i due primari oggi sia sicuro rivolgersi al Moscati per un qualsiasi intervento chirurgico.
Abbiamo posto la domanda ad Antonietta Costantini, direttore generale dellAsl Ce2. Sono in ospedale proprio in questo momento – ha risposto la manager contattata telefonicamente – e tutto è normale. Lattività operatoria va come in tutti gli altri giorni e non cè alcun tipo di problema. Ho letto le notizie e sono venuta in ospedale – ha sottolineato – proprio per controllare, così posso affermare che non è successo niente. E stata solo una montatura della stampa. Allospedale di Aversa si opera e si opera come si è sempre fatto e stiamo operando anche in alta specialità. Giusto ieri (giovedì 15, quando sarebbe avvenuto lepisodio riferito dalla stampa, ndr) – ha aggiunto – è stato effettuato un intervento estremamente importante che qualifica lazienda. Insomma – ha ribadito Costantini – posso affermare che non ci sono problemi e che le notizie riportate dalla stampa non corrispondono alla realtà. Sono – conclude – una montatura che fa male ad Aversa, fa male allutenza, fa male alla sanità e sicuramente non contribuisce a migliorare la visibilità di questa area che è già visibilmente compromessa.
Fin qui le dichiarazioni della manager che però cozzano con quelle del principale protagonista della vicenda, Massimo Sergi, direttore del dipartimento di chirurgia del San Giuseppe Moscati, che avrebbe contestato al collega luso della sala operatoria. Nessuna montatura giornalistica. I carabinieri – dice – sono venuti nel nosocomio perché chiamati dai parenti dei pazienti preoccupati di quanto stava accadendo. Il motivo della discussione, per la quale – aggiunge – ho inoltrato formale diffida scritta alla direzione sanitaria, va ricercato nel tipo di interventi che il collega intendeva effettuare. Si trattava – precisa – di tre interventi di competenza della chirurgia generale, come tutti quelli eseguiti giovedì, quindi di competenza della mia divisione e non di alta professionalità. Che – conclude – rappresentano il tipo di interventi per il quale il collega è stato assunto con una deliberazione specifica che, stando alle normative vigenti in materia di assunzione, non esito a definire illegale.