AVERSA. Era nata come provocazione, un modo per farsi sentire e reclamare spazi: una porta di calcio posizionata tra due aiuole in piazza Savignano.
Messa lì, davanti al muro della chiesa dal parroco e da quei ragazzi che si infiammano alle imprese dei beniamini del Napoli. Ma la storia del campetto improvvisato è durata poco: vigili solerti hanno smontato la porta. “Peccato che la stessa solerzia non si noti da parte delle autorità nel ripristinare i cestini, scomparsi ormai da mesi dalla piazza come dalla centralissima via Roma o nel rimuovere la spazzatura che viene lasciata per settimane ai quattro angoli della piazza prima di essere ritirata” raccontano. Una sensazione di abbandono che però, lungi dal demoralizzare ha catalizzato energie. Così invece di piangersi addosso, durante le feste natalizie, la comunità, con un nutrito gruppo di giovani si è rimboccata le maniche per sistemare la piazza: hanno comprato cestini, sistemato il verde, piantumato stelle di Natale.
Un’esperienza comunitaria importante per il quartiere – ricorda il parroco della chiesa di San Giovanni Battista, don Francesco Riccio – in linea con l’attenzione all’ambiente della parrocchia già segnalatasi durante i mesi peggiori dell’emergenza nel promuovere la differenziata. Poi la sistemazione di quella porta, che a qualcuno però non è andata giù. Così, l’intervento della polizia municipale che ha fatto smantellare la struttura, posta davanti all’ingresso dello studio del parroco. “Forse abbiamo fatto un abuso – commenta il parroco – ma di fatto i ragazzi che di spazi non ne hanno molti, continuano ad usare la piazza come campo da calcio. Nessuno vuole deliberatamente violare la legge, ma ci si augura che lo stesso rispetto delle regole venga fatto valere anche quando si tratta di mantenere un bene pubblico come la piazza che, dopo i lavori di riqualificazione due anni fa, era stata letteralmente abbandonata a sé stessa”.
Forse uno spiraglio per il campetto potrebbe esserci: “Noi cerchiamo di mettere nel canale giusto le richieste – sostiene il comandante dei vigili urbani, Stefano Guarino – ma sono necessarie le autorizzazioni”.
da Il Mattino (di Anna Sgueglia)