CARINARO. Un risultato disastroso. Questo il lapidario commento dei consiglieri di opposizione Tommaso Comparone, Pasquale Petrarca e Giovanni Picone alla luce della chiusura del bando per la prevendita di loculi e cappelle nel nuovo cimitero.
I potenziali interessati allacquisto hanno detto No, secondo lopposizione, che spiega: Dopo circa due mesi che il bando è rimasto aperto, nonostante la massiccia, costosa e ingannevole campagna pubblicitaria posta in essere dalla maggioranza, anche fuori dai confini del Comune, sono pervenute presso lEnte pochissime richieste tanto da costringere il faraone Masi e la propria corte a rivedere, forse, in queste ore, la loro ottusa posizione con un taglio al progetto iniziale, ormai fallito, e, peggio ancora, passare da una luna a una mezza luna.
Fermatevi! Non andate oltre, il monito dei tre consiglieri, che ribadiscono: Noi dellopposizione lo avevamo detto da sempre che questo progetto del nuovo cimitero di Carinaro era esagerato e, per conseguenza, i costi finali per i carinaresi sarebbero stati altissimi. Hanno trattato la cosa da sprovveduti e senza rispetto del portafogli della gente, dimenticando anche la grave crisi economica del momento e spingendo, invece, lacceleratore su un progetto faraonico e a dir poco megalomane, che certamente non si addice ai carinaresi, onesti e laboriosi, che vogliono, invece, un modesto ampliamento del vecchio cimitero con qualche loculo e lotto di terreno, da acquistare e sul quale costruire, loro stessi, in tempi ragionevolmente brevi e a costi contenuti, la propria dimora eterna. In fondo, è sempre stato così. Perché volete stravolgere le buone e sagge abitudini dei carinaresi?.
E, a conferma che laria di elezioni comincia a farsi sentire a Carinaro, i consiglieri esclamano: Meno male che siamo alla fine della corsa. Tra pochi mesi gli elettori di Carinaro avranno modo di valutare Masi e compagni e mandarli, finalmente, a casa, con la speranza che gli stessi non facciano in questi ultimi mesi altri guai.
Quali sarebbero questi eventuali guai? Ci riferiamo al Puc (Piano urbanistico comunale, ex Piano regolatore, ndr) – affermano – che, per quel che appare, oggi non soddisfa affatto le esigenze dei carinaresi, e al Pip (Piano insediamenti produttivi) che per volontà politica, per non dire altro, sono stati spediti lontanissimi dal paese e spogliati, quindi, della loro effettiva funzione. Ma su questi due ultimi argomenti e su altro ancora, Comparone, Petrarca e Picone annunciano che torneranno presto a farsi sentire.