CASAGIOVE. Giovedì 8 The Hurt Locker di Kathryn Bigelow (Orario Spettacoli 16-18.30-21.15).
Da venerdì 9 a martedì 13La Duchessa di Saul Dibb (Feriali 16-18.30- 21.15- sabato e domenica 16-18.10-20.20-22.30). Gli altri Giovedì Club di Gennaio: mercoledì 14 e giovedì 15Stella di Sylvie Verheyde, giovedì 22Il Giardino di Limoni di Eran Riklis, giovedì 29 Family Game di Alfredo Arciero – Interverrà il regista.
Schede Film della Settimana
THE HURT LOCKERUn film di Kathryn Bigelow. Con Jeremy Renner, Anthony Mackie, Guy Pearce, Ralph Fiennes, Brian Geraghty, David Morse, Christian Camargo, Evangeline Lilly. Genere Drammatico, colore 131 minuti. – Produzione USA 2008. Avendo rinunciato da tempo a lavare la testa all’asino, ossia a polemizzare con le giurie, mi guardo bene dal sostenere che il verdetto di Venezia doveva essere a favore di The Hurt Locker, lascio che parlino i fatti. l dieci critici che votavano su Ciak, il quotidiano della Mostra, hanno dato tutti la preferenza al titolo di Kathryn Bigelow; e anche il pubblico, nella stessa sede, l’ha piazzato buon secondo dopo un delizioso cartoon di Miyazaki. Va detto inoltre che la brava regista, unica donna in concorso, ha collezionato non meno di 5 premi collaterali, mentre dal consesso ufficiale non è arrivato nessun riconoscimento. Se per Wim Wenders e compagni il film non è esistito, a me ha lasciato un’impressione profonda perché è forse la prima volta che ìl cinema di guerra affronta una realtà psicologica difficile da capire e ancor più da descrivere. Non si limita a constatare che ogni conflitto armato, nel nostro caso quella sanguinosa litania mortuaria che si trascina senza fine in Iraq, è il male in assoluto, ma ci fa toccare con mano come a questo inferno uno si può assuefare fino a non riuscire più a starne senza. È ciò che capita all’eroe impersonato da Jeremy Renner, uno specialista nel disinnescare le bombe più pericolose spesso presentato in una tuta corazzata tale da renderlo somigliante a un samurai o a un pilota spaziale. Insomma un alieno, un dannato morbosamente attaccato alla sua condanna. La guerra come vita: non è un messaggio vivido e doloroso sul quale vale la pena di meditare?
Tullio KezichDa Corriere della Sera Magazine, 9 Ottobre 2008
LA DUCHESSA
Un film di Saul Dibb. Con Keira Knightley, Ralph Fiennes, Charlotte Rampling, Dominic Cooper, Hayley Atwell. Drammatico, durata 110 min. – Gran Bretagna, Francia, Italia 2008. Lady Georgiana Spencer è una giovane aristocratica in età di matrimonio. A soli diciassette anni viene data in sposa a William Cavendish, duca del Devonshire, e si trasferisce a Londra dove conosce gli sfarzi della nobiltà e la freddezza di una relazione che la obbliga a dare un erede al duca. Dietro consiglio della madre, Georgiana si arma di rassegnazione, trovando una scappatoia nella moda, nel gioco e nell’amicizia di Lady Elizabeth Foster. Invitata a vivere con i Cavendish, Bess attira le attenzioni di William per ricongiungersi con i figli che le sono stati tolti dal marito. Ferita dal ménage à trois la duchessa trova conforto tra le braccia dell’amato conte Grey, ma sceglie di rimanere al fianco del duca per non perdere i privilegi di madre. Tratto dalla biografia firmata da Amanda Foreman, La duchessa è un film in costume che in parte rivoluziona la figura femminile del ‘700 attraverso le gesta dell'”Imperatrice della moda”, famosa per la sua bellezza e per il suo coinvolgimento politico quanto per la passione per il gioco e le pene d’amore. Allontanandosi dall’impianto moderno scelto da Sofia Coppola per narrare la storia della delfina di Francia, Saul Dibb ne mantiene lo sguardo introspettivo che si posa sulla solitudine della protagonista tracciando un parallelo tra le due nobildonne contemporanee. In una società dominata dal maschio, Lady G s’inserisce abilmente nelle discussioni politiche, arriva ad appoggiare pubblicamente le elezioni trovando il favore del popolo e il rispetto degli uomini che la circondano. Tolti i lustrini, il post-punk, le all-star e le pettinature stravaganti di Marie Antoinette, rimangono le stanze smisurate scolpite dal silenzio, il vuoto dentro e il desiderio d’amore di un’adolescente costretta a diventare donna troppo presto. Se su un altro livello la breve vita di Georgiana è drammaticamente somigliante a quella della sua diretta discendente Lady Diana, il periodo storico e le leggi maschiliste non prevedevano né il divorzio né le relazioni extra coniugali delle mogli. Costretta suo malgrado a scegliere fra l’amore del conte Grey e quello per i figli nati sotto il vincolo matrimoniale, la duchessa di Keira Knightley rimarrà fedele al marito anaffettivo lasciando che il frutto della passione per Grey venga piantato in un’altra famiglia.