Camorra, catturato il boss Giuseppe Setola

di Redazione

Giuseppe SetolaCASERTA. I carabinieri hanno arrestatoil boss Giuseppe Setola, il leader dell’ala stragista del clan dei Casalesi che lunedì mattina era sfuggito alla cattura a Trentola Ducenta, scappando attraverso le fogne.

I militari, guidati dal colonnello Carmelo Burgio, lo hanno preso a Mignano Montelungo, ai confini tra le province di Caserta e Frosinone. Sembra che a tradire Setola, considerato uno dei trenta latitanti più pericolosi, sia stato un polso rotto. Durante la fuga di lunedì scorso, Setola si sarebbe frattutrato il braccio e l’arresto è avvenuto grazie ad una intercettatazione telefonica in cui il latitante organizzava una visitacon un medico specializzato in una clinicadi Mignano Montelungo.Al momento dell’arresto era insieme a due fiancheggiatori: un italo americano Loran Heran, sfuggito anche lui all’arresto di due giorni fa a Trentola Ducenta, e Paolo Gargiulo. Gli inquirenti stanno valutando anche la posizione degli affittuari dell’abitazione dove Setola si era nascosto con i suoi complici. Si tratta di Riccardo Iovine, di San Ciprinao d’Aversa e resta da chiarire se possa avere qualche parentela con Antonio Iovine, detto O’ ninno, altro esponente del clan dei casalesi ancora latitante.

Cattura SetolaCi ha provato a fuggire, ancora una volta, ma non ci è riuscito. Setola, infatti, all’arrivo dei Carabinieri ha tentato di dileguarsi arrampicandosi sui tetti dell’abitazione in cui si era nascosto che era confinante con la clinica privata “Villa Floria”, in località Campo Zillone di Mignano Montelungo. Nella casa i carabinieri hanno ritrovato molto denaro, circa 100mila euro in banconote di vario taglio, due pistole, un fucile a pompa e una busta contente alcuni medicinali che Setola utilizzava per la frattura al polso. Il boss dei casalesi ha rifiutato le manette ma si è arreso ai carabinieri senza sparare affermando: “Avete vinto voi”.Setola è stato trasferito alla caserma del comando provinciale di Caserta dove è stato interrogato dal capo della Dda di Napoli Franco Roberti che, all’uscita, ha annunciato che si terrà in serata, a Napoli, una conferenza stampa per spiegare i dettagli dell’arresto.

Il colonnello Carmelo Burgio, comandante provinciale dei carabinieri di Caserta, è stato in prima linea nell’arresto di Giuseppe Setola. Racconta come è andata la cattura da parte dei militari.“Tenevamo da tempo sotto controllo i suoi fedelissimiche negli ultimi tempi erano sempre di meno. Abbiamo individuato quest’abitazione a Mignano Montelungo, al confine tra Lazio e Campania, e abbiamo circondato la casa. Setola si è dimostrato un irriducibile, provando ancora una volta a scappare.Ha provato a fuggire sui tetti, segno che il giovanotto ci vedeva benissimo. Si è dovuto allontanare dalla sua zona storica – conferma il colonnello – per la scoperta di diversi covi attrezzati. Dopo la fuga di lunedì non ci siamo scoraggiati – spiega il colonnello – abbiamo pensato solo a lavorare, e infatti a meno di 48 ore lo abbiamo arrestato, anche perché i fiancheggiatori erano ridotti al minimo. Possiamo dire che ormai il clan Setola è un pezzo della storia criminale casertana, in 6-7 mesi lo abbiamo tolto di mezzo e ora appartiene al passato.


Si è dimostrato spavaldo come sempre non voleva le manette. Ha chiesto della moglie, arrestata durante il blitz di lunedì. Non ci siamo avvalsi dei pentiti, – conclude Burgio – perché comunque un po’ di timore Setola lo incute ancora, ma abbiamo svolto un’attività di indagine portata avanti con i nostri mezzi, a conferma che lo Stato è più forte”.

Stamani la Dia e la Guardia di Finanza gli aveva sequestrato beni mobili e immobili per un valore di 10 milioni di euro. “E’ un gran momento per lo Stato. – ha commentato il capo della Dda di Napoli Franco RobertiEravamo certi che era in una situazione di grande difficolta’ la sua cattura l’avevamo promessa a tutti i cittadini. Abbiamo mantenuto la promessa”. E soddisfazioneè stata espressa anche dal ministro dell’Interno Roberto Maroni: “Si tratta di un colpo durissimo inferto alla camorra – dichiara il ministro con una nota – desidero ringraziare di cuore la magistratura e tutte le forze dell’ordine che hanno lavorato per il conseguimento di questo importantissimo risultato”.

“Un ottimo colpo, un bel risultato da apprezzare. – ha affermato Giuseppe Lumia della Commissione Antimafia – Ora occorre rilanciare. Adesso e’ il momento per colpire in profondità il clan dei casalesi, non possiamo sprecare un’occasione così preziosa. Bisogna affondare il colpo su tre questioni principali: la loro capacità militare fino a raggiungere i due grandi latitanti che ancora mancano all’appello, Iovine e Zagaria. Poi bisogna aggredire le loro ricchezze – ha spiegato Lumia – spostando l’attenzione nel centro-nord e all’estero dove i casalesi riciclano denaro in quantità impressionante. Infine – conclude – bisogna avere più coraggio sul rapporto casalesi-politica e recidere tutti i legami, senza aspettare l’azione dell’autorità’ giudiziaria che fino ad adesso ha fatto un lavoro encomiabile ed esemplare”.

“L’arresto di Giuseppe Setola è un colpo straordinario, è la risposta che gli italiani si aspettavano dopo la strage di Castelvolturno. All’Arma dei Carabinieri e alla magistratura che ha coordinato le indagini va il nostro ringraziamento convinti come siamo che da oggi la credibilità dello stato contro la camorra è sicuramente più forte. – Con queste parole Marco Minniti, ministro dell’Interno del governo ombra del Pd, commenta l’arresto del latitante Giuseppe Setola – Ora questo arresto rende credibile la lotta alla criminalità organizzata da parte dello Stato”.

“E’ uno straordinario successo per tutti, forze dell’ordine, magistratura e cittadini. – ha affermato il ministro della Giustizia Angelino Alfano, commentando l’arresto di Giuseppe Setola. – L’operazione che ha portato alla cattura del boss Setola – sottolinea il guardasigilli – libera il territorio campano da un pericoloso camorrista e assesta all’organizzazione criminale un durissimo colpo. Un plauso – conclude Alfano – agli uomini delle forze dell’ordine di polizia e carabinieri che hanno portato a termine l’operazione, dando prova di grande impegno, professionalità e profondo senso dello Stato. Un sentito ringraziamento alla Dda di Napoli che con il suo alacre lavoro ha assicurato alla giustizia un efferato criminale”.

Ha espresso la sua soddisfazione anche il Procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso: “Grande soddisfazione e un plauso ai carabinieri. L’arresto e’ stato possibile anche grazie alla collaborazione dei pentiti che hanno dato utili contributi decisivi per la sua cattura. Ora non bisogna togliere l’attenzione su obiettivi più importanti come la cattura di Iovine e Zagaria. Questi risultati – ha concluso Grasso – si raggiungono solo grazie ad una grande collaborazione di tutte le forze dell’ordine”.

“L’arresto del latitante Giuseppe Setola ripaga il sacrificio di chi e’ quotidianamente impegnato a contrastare la criminalità organizzata. – questo è quanto afferma il sottosegretario al Ministero dell’Interno Alfredo MantovanoIn questi momenti, tuttavia il pensiero va in modo particolare a quanti negli ultimi mesi, tra le forze di polizia, hanno perso la vita per liberare il territorio campano dalla presenza mafiosa: Francesco Alighieri e Gabriele Rossi. Nonostante l’importantissimo successo ottenuto – conclude Mantovano – lo Stato, tuttavia non si ferma qui, e continuerà a perseguire ogni forma di criminalità”.

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