Loperazione è stata compiuta dalla Dia, dalla Guardia di Finanza di Marcianise e dalla Polizia penitenziaria nei comuni di Casal di Principe, San Cipriano dAversa e anche fuori dalla provincia casertana, a Cassino, nel frusinate.
A familiari e prestanome del boss sequestrati quattro ville, tre appartamenti, un bar (il Tropical), una società di impiantistica (la General Impianti di Massimiliano Pagano), quattro ville, tre appartamenti tra Casal di Principe e Cassino, terreni in aree edificabili e terreni a vocazione agricola.
Sotto sequestro anche otto automobili di media e grossa cilindrata, tre motociclette, un pianoforte a coda e numerosi conti correnti intestati alle persone indagate. Due degli appartamenti sequestrati risultano locati ad appartenenti alle forze armate statunitensi.
In particolare, le indagini patrimoniali hanno accertato la presenza di numerosi beni nella disponibilità sia del boss Giuseppe che del fratello Pasquale Setola, attualmente detenuto. Beni mobili e immobili dal valore nettamente spropositato rispetto ai redditi dichiarati. A far luce sulla loro illecita provenienza anche le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Alfonso Diana, Domenico Bidognetti e Gaetano Vassallo.
I provvedimenti di sequestro sono stati emessi, tra laltro, nei confronti della moglie di Setola, Stefania Martinelli (arrestata lunedì scorso per detenzione illegale di armi, cera anche lei nel nascondiglio del marito a Trentola Ducenta), della sorella Immacolata, del cognato Mario Baldascino e di due cognati di Pasquale Setola, Giovanni Diana e Giuseppe Visone.