CASERTA. Che nessuno si illuda. Le cave ed i cementifici a Caserta non potranno più continuare nella loro attività. I tentativi maldestri dei politici in accordo con i cementieri ed i cavaioli non sortiranno alcun risultato, al di là del parere della Corte Costituzionale.
Angelo Polverino, consigliere regionale di An, che si è battuto per tutelare Caserta dalla prosecuzione dellattività estrattiva, non nutre alcuna preoccupazione.
Ho messo in preventivo tante cose, ma proprio non me laspettavo che i politici casertani, in alto loco nelle istituzioni, facessero pressioni affinché la legge regionale, contenente il mio emendamento per la salvaguardia delle aree critiche, potesse essere impugnata per incostituzionalità. Probabilmente si sono rivolti alle persone sbagliate e per lo più incompetenti. Avevo previsto anche questo. Sappiano, verdi compresi, che in caso di cassazione della legge regionale, entrata in vigore nel novembre scorso, rimane il fatto che la giunta Bassolino ha prorogato contra legem le autorizzazioni scadute. Le denunce in proposito potrebbero aprire un contenzioso dai risvolti poco piacevoli. Di questi tempi bisogna fare molta attenzione. Con la magistratura così attenta, Caserta potrebbe diventare un caso nazionale, come è successo altrove per questioni legate alle commistioni che tutti conoscono. I colpi di scena sono dietro langolo. Non passano giorni in cui lopinione pubblica non sia urtata dal clamore delle cave casertane. Non si capisce da che parte è la verità. Ogni cosa andrà al posto giusto. Se qualcuno pensava di aver messo la parola fine alla questione cave, deve ricredersi. Non cè unanime volontà politica. La sinistra è troppo distante dal problema e fa di tutto per ostacolare i propositi che vanno a vantaggio dei casertani e dellambiente. La politica casertana non può subire limposizione di alcuni Consiglieri Regionali, che, quando si è votato la legge, hanno espresso tutto il loro dissenso. Questi politici sono noti. Tengono in ostaggio la Giunta Bassolino, nonostante i loro partiti siano della consistenza dei vecchi prefissi telefonici. Cè questo ed altro, incalza lalleanzino. E Caserta che ha mosso i fili, dando le dovute garanzie e scagliandosi contro il provvedimento. La questione ambientale, con il governo di sinistra al Comune ed alla Provincia, si è qualificata per Lo Uttaro e per questultima legge regionale sulle cave, avversata in tutte le occasioni. Non una parola è stata spesa in favore, anzi ha creato profonde lacerazioni allinterno del Pd. Eppure la legge è passata con lapporto determinante del Consigliere Stellato e di Rifondazione comunista. La verità è che malgrado il buonsenso di alcuni politici della Provincia, la linea è dettata da chi non si rende ancora conto dei disastri che ha provocato.
Pure sullaltra legge, quella sulla valorizzazione della carne di bufala, sono stati sollevati dei rilievi incostituzionali. Anche in questo caso, la legge è stata proposta dal consigliere Polverino. Che dire? Sicuramente ho molti nemici. Lincostituzionalità viene fuori solo e sempre dopo lapprovazione delle leggi. Nelle commissioni e nei consigli fila tutto liscio. Il problema è sempre lo stesso. Quando si tratta di colpire Caserta, la sinistra non si tira mai indietro. Sono fiducioso e non penso che la prima normativa che disciplina lattività estrattiva in Campania possa essere fermata perché è carente nella parte che riguarda la valutazione di impatto ambientale. E insito il proposito che lattività di estrazione deve essere sempre accompagnata dalla valutazione ambientale. Si è solo cercato di trovare il pelo nelluovo, per fare un piacere a qualche amico.