22 gli arresti eseguiti dallalba di stamani, tra cui tre infermieri dellospedale di Caserta e titolari e dipendenti di ditte di onoranze funebri del casertano e del napoletano. Per loro le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, estorsione e illecita concorrenza. Notificati anche otto divieti di dimora nella provincia.
Secondo lordinanza emanata dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il sistema si basava proprio sugli infermieri che, in cambio di 200 euro a salma, avvisavano le ditte del decesso dei pazienti, fornendo ai titolari anche i recapiti dei congiunti degli estinti. Il loro guadagna poteva raggiungere anche i 6mila euro al mese.
Le imprese funebri coinvolte sono Vecchione di Santa Maria Capua Vetere e altre della zona dellagro aversano e di Marcianise, tra cui Last Travel, Cerreto, Imparato Funeral Home, Ferrara, Corvino, mentre gli infermieri tratti in arresto sono Antonio Chianese e Antonio Cammarota di Caserta e Domenico De Marco di Castel di Sasso.
Linchiesta è partita a seguito delle denunce di titolari di altre ditte di onoranze funebri che hanno spiegato le tante illegalità che si perpetravano in questo campo nel casertano. Nellinchiesta vengono citati anche episodi di minacce e violenze a ditte che non facevano parte dellorganizzazione, come ad esempio il furto di salme.
Un episodio eclatante avvenne nel dicembre 2007, a Lusciano, città dellagro aversano, quando fuori da una chiesa, nel pieno svolgimento di un funerale, i dipendenti di una ditta furono minacciati e costretti a trasbordare la salma di unanziana da un carro funebre allaltro.
Il racket del caro estinto, non bisogna dimenticare, nel casertano e nel napoletano spesso fa parte dei business gestiti dalla camorra.