Gas, di nuovo crisi tra Russia e Ucraina. Ue minaccia azioni legali

di Redazione

 KIEV. Sembrava risolto, almeno provvisoriamente, il conflittosul gas tra Russia e Ucraina. Invece si riaprono le ostilità.

Stamani il governo di Kiev ha annunciato che non consentirà sul proprio territorio il transito del gas russo verso i Paesi europei, poiché Gazprom avrebbe imposto condizioni inaccettabili. Da parte sua, il presidente russo Dmitri Medvedev, che presiede Gazprom, ha ordinato il blocco delle forniture perché è ora di dire “basta ai regali”.

Il presidente della Ue, Josè Manuel Barroso, ha impugnato i contratti siglati con Gazprom e l’ucraina Naftogaz, minacciando entrambi i paesi di azioni giudiziarie se i rifornimenti di gas non saranno ristabiliti urgentemente e di trovare risorse alternative di approvvigionamento energetico e di transito.

La Serbia, uno dei Paesi più colpiti dalla crisi, che importa 10 milioni di metri cubi di gas russo al giorno, sta negoziando privatamente con Gazprom per ottenere altri due milioni di metri cubi e valutando azioni legali contro l’Ucraina, ritenendola la principale responsabile.

Ma anche Russia e Ucraina si rivolgono all’Unione europea. Il ministro dell’Energia ucraino, Yury Prodan, ha inviato una lettera al commissario europeo per l’Energia, Andris Piebalgs, chiedendo l’invio di esperti internazionali per monitorare la situazione. Mentre il premier russo, Vladimir Putin, invita la commissione Ue a rafforzare le sue pressioni per costringere l’Ucraina a ripristinare le forniture di gas verso l’Europa.

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