Accadde Oggi. Sono passati ben 41 anni, quando nella fredda notte tra il 14 ed il 15 gennaio del 1968 la Sicilia occidentale, in un triangolo tra le provincie di Agrigento, Trapani e Palermo, viene colpita da un fortissimo terremoto che raggiunge i 6,4 gradidella Scala Richter.
Ad uscirne distruttaè la zona nota come Valle del Belice. Con larrivo delle prime notizie, pare che sia stato un normale fatto sismico, tra laltro in un’area non ritenuta pericolosa per tali fatti. Il passare delle ore, però, fotografa le dimensioni di un vero e proprio disastro. Molti paesi, Poggioreale, Salaparuta, Gibellina, Montevago sono praticamente rasi al suolo. Non cè ancora la Protezione Civile e ad intervenire subito ci pensano i Vigili dl Fuoco e la Croce Rossa, ma è poco, troppo poco, viene attivato quindi lEsercito. Lo sciame sismico continuerà per giorni e lintera area è messa a prova durissima, gli Ospedali della zona non riescono a dare cura ai feriti. Saranno 370 le vittime, più di mille i feriti, ma restano senza casa almeno 70mila persone che vivono anche a Santa Ninfa, Calatafimi, Santa Margherita del Belice, Partanna, Menfi, Contessa Entellina, Sciacca, Partanna, Camporeale, Chiesa Sclafani. Le scosse sismiche mettono anche sotto i riflettori larretratezza di questa parte della Sicilia, fatta di povera agricoltura e di miseria ed arretratezza sociale, con una percentuale di emigrazione altissima, un inferno nellinferno. La ricostruzione, come solito, riuscì a creare cattedrali nel deserto, vedi la lingua autostradale tra Palermo e Mazara del Vallo, e a non risolvere i veri problemi di questa parte di Sicilia, anzi sulla tavola imbandita tante le mani che andarono a prendere i pezzi migliori, lintera opera fu lunga, difficile e non risolse che una minima parte dei problemi.