ROMA. Sullarresto di alcuni attori del film Gomorra, tratto dallomonimo best seller di Roberto Saviano, interviene il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.
Gomorra è un film importante, che ha richiamato tutti gli italiani alla consapevolezza totale dellemergenza criminale che colpisce la Campania. Non condivido quanti criticano il film perché non darebbe unimmagine positiva del nostro paese nel mondo. Mi preoccupa piuttosto unaltra cosa. Andai a vedere nelle sale il film, ho acquistato poi il dvd. Mi chiedo: quanti dei miei soldi hanno finanziato dei criminali?.
Gasparri sottolinea: Non è un paradosso. Ho appreso, infatti, che nei giorni scorsi un terzo interprete del film è stato arrestato perché camorrista. Non vorrei, in sostanza, che anche una minima quota dei diritti dautore che si incassano sul libro e sul film siano andati a remunerare dei delinquenti. Saviano si è occupato di questo? Chi ha scelto gli attori di quel bellissimo film? E vero che bisognava descrivere una realtà estrema, ma era proprio necessario assumere dei delinquenti?.
A questo punto, lesponente di Alleanza nazionale auspica lapertura di un dibattito su questa situazione e lancia una proposta a Saviano: Perché non devolvere, ammesso che non labbiano già fatto, almeno una parte dei copiosi diritti dautore sulle vendite del libro, sugli incassi del film, sulle vendite del dvd alle vittime della camorra? Sarebbe un bel gesto riparatore dopo i tre attori criminali stoltamente ingaggiati.
I tre attori, che, come nella finzione, anche nella realtà erano dellambiente, sono Salvatore Fabbrocino, Bernardo Terracciano e Giovanni Venosa.
Fabbrocino, nel film uno dei guappi di Scampia, è stato arrestato per spaccio. Uno dei suoi fratelli è stato ucciso dai camorristi, un altro deve scontare 25 anni di carcere.
Terracciano, di Villa Literno (Caserta), nelle scene girate sul litorale domitio interpretava il boss Zi Bernardino. Lo scorso ottobre è stato arrestato, insieme ad altre sei persone, poiché ritenuto affiliato al gruppo di fuoco dei Casalesi, capeggiato dal superlatitante Giuseppe Setola, gruppo ritenuto responsabile della strage degli immigrati di Castelvolturno e degli omicidi compiuti dalla scorsa estate nellagro aversano e sul litorale domitio. Lo stesso Terracciano, tra l’altro, era apparso anche in un precedente film del regista di Gomorra Matteo Garrone, L’imbalsamatore, del 2002, che vinse il David di Donatello per la migliore sceneggiatura.
Giovanni Venosa, nipote del boss dei Casalesi Luigi Venosa (detto O cucchiere), nel film interpretava un capozona della camorra.E’ stato arrestato prima due mesi fa per spaccio e, poi (dopo un periodo passato in una casa-lavoro di Modena, da cui era uscito di recenteper una licenza premio) pochi giorni fa a Castel Volturno con laccusa di estorsione ad imprenditori e commercianti della zona.
Un caso analogo era accaduto per un altro film, Mery per Sempre, del 1989, diretto da Marco Risi, ambientato in un carcere minorile di Palermo. Anche in quella circostanza furono utilizzati attori non professionisti, provenienti dalla strada, che avevano avuto o che ebbero in seguito problemi giudiziari.