Filippine, un volontario italiano della Croce Rossa rapito

di Angela Oliva

Eugenio VagniTre volontari del comitato internazionale della Croce Rossa sono stati sequestrati nell’isola di Jolo, nel sud delle Filippine.

Tra gli ostaggi c’è anche un italiano, si tratta di Eugenio Vagni, 61enne originario di Montevarchi, in provincia di Arezzo. Con lui anche il trentottenne volontario svizzero Andreas Notter e la trentasettenne filippina Jean Lacaba. I volontari, a bordo di un’auto, erano di ritorno da una visita al penitenziario provinciale e stavano percorrendo la strada dell’aeroporto quando sono stati fermati da un commando armato in moto che li ha portati via con la forza. Nell’auto, insieme ai tre ostaggi, c’erano anche l’autista e due filippini che sono stati derubati e lasciati andare via. Sono stati loro a dare l’allarme e ad avvertire il presidente della Croce Rossa delle Filippine, il senatore Richard Gordon dell’accaduto. Per adesso nessun gruppo terrorista ha rivendicato il rapimento ma il maggiore sospetto è per il movimento Abu Sayyaf, molto attivo nell’area e ritenuto vicino ad al Qaida. L’unità di crisi della Farnesina, avvertita dell’accaduto, si è messa in contatto con l’ambasciata italiana a Manila e con le autorità locali per avere maggiori informazioni. Eugenio Vachi, tecnico logistico, risiede nelle Filippine dal febbraio del 2008 ed è spostato con una 35enne filippina che doveva raggiungerlo proprio in questi giorni. La coppia ha una figlia, Letizia di 15 mesi. Vagni ha, anche, un altro figlio di 12 anni avuto da un precedente matrimonio. Il presidente delle Filippine Gloria Arroyo, ha ordinato che siano fatti i massimi sforzi per localizzare gli ostaggi, sottolineando che i militari devono fare il possibile per garantire l’incolumità degli ostaggi.

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Redazione
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