Intercettazioni, Berlusconi: “Solo per reati con pene oltre 10 anni”

di Redazione

Silvio BerlusconiROMA. “In alcuni reati davvero le intercettazioni non servono, mentre sui reati con pena oltre i 10 anni vanno usate”.

Parole di Silvio Berlusconi, a margine della conferenza stampa di presentazione del piano per digitalizzare la pubblica amministrazione. Tra l’altro, per il premier vanno utilizzate “per un tempo limitato visto che c’è stato chi è stato intercettato per dieci anni”.

Il presidente del Consiglio, dunque, torna sulla questione delle intercettazioni disposte dalla magistratura e delle loro nuova regolamentazione nell’ambito dell’annunciata riforma della giustizia, e alla luce dello scontro politico causato dall’ipotesi di vietare le intercettazioni alle indagini per corruzione.

“Le intercettazioni – ha detto Berlusconi – sono uno strumento di indagine che la nostra Costituzione definisce ‘eccezionale’, ovvero da utilizzare in circostanze eccezionali. Oggi sono in uso in vastissima scala: 134 mila persone intercettate che vanno moltiplicate con quelli con cui parlano. Secondo noi, in sintonia con la Costituzione, le intercettazioni vanno usate solo per aumentare le prove solo quando esistono già delle notizie di reato”.

Berlusconi auspica che l’opposizione “si unisca a noi non per eliminarle ma per contenerle” e assicura che “non ci saranno pene per i giornalisti” poiché “vanno date agli editori che, se sbagliano, dovranno pagare con sanzioni abbastanza importanti”.

Il premier, infine, ha smentito che sulla riforma della giustizia vi siano contrasti con la Lega: “Non è vero che non siamo d’accordo, la stiamo esaminando punto su punto: ho cominciato questa messa a punto perché non voglio emendamenti in Parlamento che vengono presentati da questa o quella parte politica senza preventiva discussione”.

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